Una stagione dai due volti quella vissuta dal Mainz; la squadra sembrava destinata ad una retrocessione inevitabile visto l’andamento della prima metà di Bundesliga in cui non ha funzionato praticamente nulla. Fragilità difensiva, poco lucidità in avanti e soprattutto mancanza di risultati; dopo le prime quattordici partite, infatti, gli Nullfünfer avevano solamente sei punti con un destino che sembrava già scritto. A quel punto, però, è arrivata la decisione che avrebbe cambiato completamente il volto della stagione; la società chiama sulla panchina Bo Svensson. Il Mainz conquista trentatré punti in venti gare ottenendo la salvezza con due turni di anticipo; un risultato incredibile per come era iniziata la Bundesliga.
Mai dire Mainz
Dall’inferno al paradiso, tutto nel giro di quattro mesi; il Mainz ha evitato la salvezza grazie all’arrivo di un tecnico, Svensson, tornato nel club in cui aveva fatto il vice nel 2015. Arrivato in una situazione tragica, ha fin da subito imposto una mentalità diversa rispetto alla gestione passata; la squadra non è più scesa in campo con la paura ma ha da subito imposto la voglia di reagire ad una situazione complicata. I risultati sono arrivati fin da subito con il pareggio in casa del Borussia Dortmund; l’uno a uno contro il BVB è stata la scintilla che ha fatto capire a Quaison e compagni di poter raggiungere l’obiettivo. La vera svolta è arrivata dal cinque marzo, lo zero a zero contro lo Schalke, al nove maggio quando arrivò il pari sul campo dell’Eintracht; nove risultati utili consecutivi che hanno permesso alla squadra di ottenere la permanenza nella massima serie tedesca
Svensson, oltre ad un cambio repentino di mentalità, ha saputo valorizzare al meglio elementi come Boetius, Brosinski, Quaison e Szalai. La prossima stagione si ripartirà con l’obiettivo di evitare rischi inutili e provare, magari, a lottare per il settimo posto; impresa difficile ma non impossibile considerando il ritmo tenuto dal Mainz da quando ha cambiato tecnico.