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Brian Montenegro: la rinascita al Nacional

Brian Montenegro è l’amblema del ragazzo che non vuole mollare: quasi 23 anni, una carriera davanti ma tantissimi dubbi lasciati per strada nelle due chance europee concesse sembrano oscurare il suo vero valore.

Con le maglie di West Ham e Leeds non c’è stato alcun acuto, non un momento in cui quella eccellente tecnica abbinata ad una coordinazione vista poche volte siano riuscite a muovere il cuore del meno romantico tifo inglese. Per Brian Montenegro in patria, in Paraguay, suona una musica diversa che gli permette di essere al 100% se stesso e quella idea di calciatore che solo in Sudamerica si vede.

Montenegro è un finto centravanti, una punta di palleggio dal grande fiuto del gol che sa bene come inserirsi e ancora meglio come piazzare il pallone alle spalle del portiere. In Paraguay le cose funzionano bene non solo per il diverso livello degli avversari ma anche perché l’ambiente attorno a lui, sia tecnico (i compagni di squadra ed il sistema di gioco), sia emotivo (il diverso approccio del pubblico) esalta tutto ciò che lui è veramente.

È partito per l’Europa forse troppo giovane e forse troppo ambizioso, poco conscio dei minacciosi cieli inglesi e di un calcio avanguardista in cui il suo spirito guaranì faceva fatica ad inserirsi. Adesso la nuova realtà si chiama Nacional, ultima squadra paraguayana ad essere arrivata in finale di Copa Libertadores che nonostante un campionato che oscilla tra l’anonimo ed il fallimentare è riuscita a donargli il sorriso ed il gol.

Ben 8 i centri in 11 partite, miglior scorer di un campionato che ha scoperto l’organizzazione difensiva e che in queste ultime stagioni ha dato segni di crescita. Il 40% delle reti segnate dal Tricolor portano la sua firma e questo è tutt’altro che un caso.

Le cose ora per Brian Montenegro sembrano tornate a girare nel verso giusto: probabilmente per tornare in Europa c’è bisogno di dimostrare realmente qualcosa di importante in patria in modo da non arrivare ancora una volta impreparati al grande appuntamento.

Adesso rimane vivo il sogno di un ragazzo che ambisce alla nazionale: Ramón Diaz sta cercando un attaccante con caratteristiche differenti ma se lui dovesse continuare a questi livelli potrebbe seriamente suggerire al Pelado di impostare un nuovo schema per regalargli spazio.

Simone Gamberini

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