Un Brasile molto simile a quello visto nel match d’esordio con la Bolivia, che si scontra con un Venezuela che per una volta di più dimostra d’essere squadra solida e compatta.
Tite in tutti i modi prova a sbloccare una gara che, specie nel finale, si tramuta in stregata per la Seleçao. Everton e Gabriel Jesus nella ripresa sembrano, col passare dei minuti, dare verve ai padroni di casa, che arriveranno a sbilanciarsi vistosamente nel finale per lasciare la fase difensiva in mano ad un elegante Fernandinho, subentrato ad un opaco Casemiro.
I limiti dei verdeoro, tuttavia, si sono sposati perfettamente con l’aggressiva fase di non-possesso venezuelana: la Vinotinto continua a mostrarsi spigliata grazie alla generazione d’oro che due anni fa arrivò seconda al Mondiale U-20 tenutosi in Corea del Sud, ma mai inesperta o ingenua.
Dudamel ha interrotto la striscia positiva di 5 vittorie consecutive della Seleçao nelle edizioni di Copa America giocate fra le mura amiche (contando l’edizione odierna e l’ultima, risalente al 1997), beneficiando anche, in parte, del VAR. La tecnologia non ha di certo sorriso ai padroni di casa, che proprio nella ripresa erano riusciti a sbloccare un match delicato prima con Gabriel Jesus (punita la posizione irregolare di Firmino che aveva servito l’attaccante del City) e poi con Coutinho (sempre col centravanti del Liverpool ad essere in posizione di offside al momento della battuta a porta vuota, che secondo la squadra arbitrale avrebbe influito sulla marcatura).
Una seconda giornata di Copa amara per il Brasile e per la quale non mancheranno le proteste, che ora rimanda il discorso qualificazione all’ultima giornata della fase a gironi: ad attenderlo, il Perù; la più ostica delle squadre nel raggruppamento è riuscita a superare la Bolivia per 1-3, ed andrà a contendere il primato ai verdeoro rischiando addirittura di eliminarli nel primo step della competizione. L’attenzione, infatti, sarà rivolta anche all’altro incontro che coinvolge il gruppo A: Bolivia-Venezuela è una ghiotta chance per la Vinotinto di scavalcare la perdente di Perù-Brasile o, addirittura, di agganciarle entrambe in caso di pareggio di quest’ultime, grazie ai due pari rimediati in queste due giornate.
Le scarse idee del reparto offensivo brasiliano, orfano di Neymar e aggrappato ad un Coutinho e ad un Firmino mai troppo nel vivo del match, dovranno rinnovarsi in vista dell’accesso ai quarti: la Seleçao non può permettersi passi falsi in quella Copa America che, 22 anni dopo, torna a giocarsi nella sua terra.
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