Due anni (o quasi) dopo il Maracanazo, il Brasile sembra aver definitivamente cambiato volto: contro la piccola Haiti, la nazionale verdeoro dilaga chiudendo la partita con un pesante 7-1 finale. Mattatore della partita è senza ombra di dubbio il trequartista del Liverpool, Philippe Coutinho, autore di una tripletta decisiva. La partita è già chiusa attorno alla mezz’ora quando una doppietta del giocatore dei Reds ed un gol di Renato Augusto (che rappresenta il quattrocentesimo centro della Selecao nella Copa America) spianano la strada agli uomini di Dunga.
La partita è decisamente senza storia: il divario tecnico tra le due squadre è decisamente elevato ed è possibile accorgersene ogni volta che la selezione sudamericana tocca palla (cosa che accade molto spesso visto il dato schiacciante anche nel possesso palla 65-35). Il 5-4-1 schierato da Neveu non paga i giusti dividendi anzi, l’onda d’urto di colore verde e oro è inarrestabile e travolge la piccola Haiti senza risparmiare nulla alla nazionale centro-americana che comunque può togliersi uno sfizio: il gol di Marcelin rappresenta la prima storica realizzazione in Copa America per questa selezione.
Il commissario tecnico del Brasile, Carlos Dunga, si può permettere il lusso di schierare Gabigol all’inizio della seconda frazione di gioco e il centravanti del Santos non delude la fiducia del suo allenatore: dopo tredici minuti, il talento classe 1996 trova la via del gol (quello del 4-0). La girandola dei cambi sembra portare fortuna all’allenatore ex Internacional di Porto Alegre: anche Lima, subentrato a Casemiro, mette a referto una realizzazione, assistita dal neo juventino Dani Alves. L’impressione che da questo Brasile è quella di essere decisamente troppo per Haiti ma la cattiveria dimostrata quest’oggi sarà solo un fuoco di paglia o rappresenta veramente il punto di svolta della Selecao? La gara contro il Perù ci potrà dare delle risposte, ottenere la prima posizione nel Girone B è decisamente fondamentale per andare avanti in questa Copa America.