Edoardo Bove emoziona il pubblico dal palco del Festival di Sanremo. Il calciatore della Fiorentina, ospite dell’evento condotto dal tifosissimo viola Carlo Conti, ha raccontato senza filtri e con ammirevole consapevolezza la propria esperienza legata a quanto accaduto qualche mese fa in Fiorentina – Inter, quando il ragazzo ha rischiato di perdere la vita in campo. Non è comunque la prima volta che un calciatore si presenta sul palco del Festival più amato e seguito dagli italiani.
Prima di Bove, la lista è lunga. I pionieri di Sanremo sono stati Alessandro Del Piero e l’ex C.T. della Nazionale Roberto Mancini. Entrambi calciatori, nel 1999, ospiti di Fabio Fazio che, reduce dai successi di quelli che il calcio, decise di aprire le porte dell’Ariston anche al mondo del pallone. Una presenza che portò fortuna a Mancini che al termine di quella stagione sollevò il primo trofeo Europeo con la Lazio aprendo, di fatto, il ciclo dei successi dei biancocelesti di Cragnotti (che vinsero lo scudetto nel 2000). Nel 2003 Pippo Baudo, tifoso della Juventus, e conduttore plenipotenziario, fa pesare la sua presenza: chiede e ottiene la presenza di tutta la sua squadra del cuore, che non solo sale sul palco, ma si esibisce interpretando “Il mio canto libero” di Lucio Battisti. Ilary Blasi, nel 2006, si porta sul palco… anche la famiglia. All’Ariston si aprono le porte per Francesco Totti. E anche in quella occasione la presenza è un portafortuna. Il capitano della Roma recupererà in tempo dall’infortunio per andare a vincere il mondiale del 2006.
Nel 2010 Antonella Clerici, conduttrice con un passato sportivo e calcistico, sceglie uno degli ospiti più discussi: Antonio Cassano, il talento di Bari Vecchia. Il “colpo del secolo ” è nel 2013: Fazio che in coppia con la Littizzetto riesce a convincere Roberto Baggio. Edizione che entra nella storia: il Divin Codino legge una lettera per le nuove generazioni. C’è chi piange e chi mente dicendo di non piangere. Nel 2015 torna a condurre Carlo Conti, ed è ancora un C.t. della nazionale a salire sul palco. Questa volta è Antonio Conte ad accompagnare Javier Zanetti, in veste di ambasciatore dell’Expo di Milano. Nel 2017 torna anche Francesco Totti, nell’anno che celebra il suo addio al calcio giocato.
Il 2020 è caratterizzata dall’“era Amadeus”, il conduttore, di fede notoriamente interista a tal punto da chiamare il figlio José in onore di Mourinho (che ha centrato il triplete con i nerazzurri) “tradisce” la squadra del cuore con due “nemici”, ma ne ha ben donde. Gli ascolti ripagano con gli interessi la presenza di Georgina Rodriguez e Cristiano Ronaldo che nel 2020 portano l’indice di gradimento del Festival a livelli record. L’anno successivo è il turno del milanista Zlatan Ibrahimovic che, in quella edizione emoziona l’Ariston esibendosi in un duetto con l’amico del cuore Sinisa Mihajlovic. Insieme, cantando “Io Vagabondo” dei Nomadi.
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