Cosa è successo a Edoardo Bove? Potrà mai tornare a giocare? A Newzgen il dottor Fabio Fincati ha risposto a queste domande
Nel corso del match tra Fiorentina e Inter, una notizia ha sconvolto il mondo del calcio e non solo: il calciatore della Fiorentina Edoardo Bove ha subito un arresto cardiaco che, in un primo momento, ha fatto rivivere tragici episodi già avvenuti in passato sui campi da calcio. Il giovane 22enne è stato prontamente assistito dagli altri giocatori in campo, dagli staff medici delle due squadre e dai sanitari presenti nell’impianto. Successivamente, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Careggi, dove attualmente si trova sotto osservazione. Al momento, le cause precise del malore non sono ancora chiare, e si attendono ulteriori aggiornamenti da parte dello staff dell’ospedale fiorentino, ma ai microfoni di Newzgen, la trasmissione prodotta dall’agenzia giornalistica alanews, è intervenuto il cardiologo Fabio Fincati per provare a fare un quadro dettagliato della situazione. Ecco le sue parole.
Fabio Fincati, medico cardiologo e docente di Cardiologia applicata allo sport, al fitness e al body building, alla domanda su cosa potrebbe essere successo a Bove ha risposto: “Sono solo congetture, ma credo che il ragazzo abbia avuto un arresto cardiaco prolungato, e dopo che il cuore ha ripreso il battito sia andato in convulsione. È una cosa che succede abbastanza di frequente quando non si riesce a rianimare in tempi rapidi una persona. È molto difficile che il malore sia legato a un problema neurologico. In ogni caso non si va in arresto cardiaco senza motivo, è una cosa importante, vuol dire che c’è qualcosa sotto che ha sostenuto il malore. Cosa potrebbe essere stato? È tutto da vedere. Potrebbe essere stato qualcosa di congenito o una miocardite, ma è troppo presto per dirlo. Non credo abbia problemi coronarici, se così fosse stato si sarebbero scatenati prima”.
In risposta a chi, invece, aveva avanzato la teoria dell’origine traumatica dell’arresto cardiaco, il dottore ha commentato: “Stando alle immagini non ci sono stati scontri che possano giustificare un malore del genere, quindi mi sento di escludere questa ipotesi”.
La domanda che in molti si sono posti ieri è stata: ma come è possibile che malori del genere colpiscano anche sportivi così controllati e giovani? A questo proposito, Fincati ha commentato: “Essendo successo in campo fa più clamore, ma può succedere a chiunque, a prescindere dall’età e dai controlli che si fanno. Bisogna dire che con i controlli a cui si sottopongono i calciatori si dovrebbe riuscire a vedere se c’è qualcosa che non va, ma tutto dipende anche dalla frequenza con cui vengono svolte le visite. Ad esempio, se questo fosse stato un problema di miocardite sorto un mese fa e i controlli sono stati svolti due mesi fa, al tempo della visita, naturalmente, non è stato notato nulla”.
Ma quale sarà il futuro di Bove? Potrà mai tornare a giocare in sicurezza? A queste domande il dottore ha risposto in questo modo: “Mi sembra di aver rivisto la scena di Eriksen, credo che le due situazioni potrebbero essere comparabili. Purtroppo in questi casi, se i motivi sono pesanti o non si capisce quali siano, la soluzione potrebbe essere quella di mettere un defibrillatore. Se così dovesse essere per Bove non sarebbe possibile tornare a giocare in Italia viste le normative che abbiamo”. “Il calcio è uno sport di contatto – ha concluso Fincati – e uno sport di contatto potrebbe interferire con il defibrillatore dato che si potrebbe rompere a seguito di uno scontro di gioco. Quindi, secondo me, è giusto non far giocare un giocatore con un defibrillatore in corpo”.
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