Buona la seconda per Peter Bosz. Il nuovo allenatore del Leverkusen ha centrato il primo successo sulla panchina dei Werkself contro il Wolfsburg, nella particolare sfida tra le due squadre identificate con le multinazionali Bayer e Volkswagen. Era però soprattutto una sfida fondamentale in chiave europea per il tecnico olandese, dopo la pesante sconfitta interna contro i rivali regionali del Borussia Mönchengladbach.
Alla Volkswagen Arena il Leverkusen ha invece vinto con un rotondo 0-3, fatto di calcio offensivo e sofferenza difensiva, attenuata stavolta dalle parate di Hradecky e da un fuorigioco millimetrico che ha tolto a Renato Steffen la gioia del goal e al Wolfsburg la possibilità di riaprire il match.
Il copione della partita era in realtà piuttosto prevedibile, specialmente perché Bosz ha deciso di schierare per la seconda volta la stessa formazione, fatta soprattutto di giocatori offensivi: Brandt e Havertz come interni di centrocampo, Bailey e Bellarabi ali vicino a Volland, con Lars Bender, un mediano, in posizione di terzino destro.
Il risultato finale questa volta, al contrario di quanto successo contro il Gladbach, ha premiato le scelte di Bosz. La sua squadra aveva mostrato già buon gioco e tanta vivacità anche nella scorsa giornata, ma si era fatta punire da un’incertezza. E poi, come spesso è successo anche sotto Heiko Herrlich, è iniziata a mancare la fiducia negli ultimi 16 metri.
A Wolfsburg invece il Leverkusen è sembrato crescere anche sotto questo punto di vista, e non solo per merito del solito ineguagliabile classe 1999 Kai Havertz, glaciale nel realizzare il rigore del vantaggio, a cui poi si sono aggiunti i goal di Volland e Brandt nel secondo tempo. Bosz riparte proprio dal suo fenomeno a centrocampo, a cui ha dato licenza di andare a cercarsi la posizione migliore, come da sempre il tecnico fa con le sue mezze ali.
Anche per questa ragione forse la nuova idea dell’ex Dortmund e Ajax è stata quella di utilizzare Brandt in una posizione diversa dal solito, più centrale e meno spostata sulle fasce, dove hanno giocato due giocatori più di gamba come Bellarabi e Bailey, migliori nell’aprire il campo e più veloci del numero 10. Nuove certezze che con Herrlich non erano state nemmeno prese in considerazione.
Anche per questo il Leverkusen ha scelto Bosz: per assumersi dei rischi a livello tattico, ma lasciare i giovani più liberi. Per ora, almeno a Wolfsburg, la missione è riuscita perfettamente, anche se il vero test riguarda la continuità a lungo. Già a Dortmund il tecnico olandese è stato tradito da un calo psicologico e di risultati dopo un momento di grande fiducia: ora al Bayer dovrà dimostrare di aver imparato la lezione.
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