Una novità, tanto piacevole quanto estremamente utile; il Borussia Dortmund sta scoprendo la difesa. Bosz, arrivato con la nomina di allenatore offensivo, ha si portato delle novità quando la squadra attacca ma è riuscito soprattutto a sistemare la difesa. Il reparto arretrato è sempre stato il problema delle Wespen nelle passate stagioni. Ora la musica sembra essere cambiata ed i numeri sono li a certificarlo: un solo goal subito, miglior difesa europea e primo posto che fa sognare i tifosi del Signal Iduna Park.
Come in un tribunale quando le due parti, accusa e difesa, si affrontano per stabilire chi ha ragione; ecco, in questo Borussia Dortmund dove penderebbe la bilancia? L’occhio potrebbe cadere immediatamente sull’aspetto offensivo che gira a meraviglia: Aubameyang, nonostante tutte le vicende di mercato, è il terminale perfetto di una squadra che in questa stagione vuole mettere fine al dominio del Bayern Monaco. Ma se le Wespen sono in testa alla Bundesliga (+ 2 sull’Hoffenheim e + 3 sui campioni in carica) il merito è principalmente della difesa; il solo goal subito in sei partite giocate sono la testimonianza di come Bosz abbia invertito una tendenza che, in passato, ha penalizzato troppo la squadra. Ma come nasce questo miglioramento dal punto di vista difensivo? Potrebbe essere merito del Bayern Monaco.
Vi ricordate la prima partita stagionale giocata dal Borussia Dortmund? Il match contro il Bayern Monaco nella finale di Supercoppa tedesca è stata, molto probabilmente, la molla per migliorare perché le Wespen subirono due goal evitabili. Da quella sera, però, tutto è cambiato: in sei partite, infatti, Burki ha dovuto raccogliere la palla nella rete soltanto una volta (contro il Borussia Monchengladbach). Il merito va dato al modo di difendere che non è più di reparto ma di squadra; tutti si sacrificano, tutti danno una mano uniti da un solo obiettivo: vincere il campionato. Giornata dopo giornata i miglioramenti sono assolutamente visibili: quando Papastathopoulos sale Weigl si abbassa ed uno dei due intermedi di centrocampo stringe per dare una mano alla difesa; oppure, in situazioni di difficoltà, i due esterni offensivi vanno ad aiutare la squadra trasformando il 4-3-3 in un 4-5-1 o anche in un 6-3-1. Piccoli dettagli che fanno la differenza e fanno vincere i titoli.
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