Questa notte abbiamo scoperto la prima finalista della Copa Libertadores 2016: l’Atletico Nacional. I colombiani, dopo aver vinto 2-0 in casa del San Paolo, si sono confermati anche questa notte, superando 2-1 la compagine brasiliana. Neanche a dirlo, il mattatore della partita è stato ancora una volta Borja che, dopo i due gol messi a referto all’andata, ha condotto alla gloria la squadra allenata da Rueda con una doppietta.
¡Terminó el partido! ¡Estamos en la final de la Copa Libertadores! #QueremosLaCopa #MiNacionalEnVivo pic.twitter.com/vIoFxtk5EB
— Atlético Nacional (@nacionaloficial) July 14, 2016
ONE MAN SHOW – Segnare quattro gol nelle semifinali di Copa Libertadores è veramente difficile. Miguel Borja si è caricato sulle spalle la squadra e l’ha condotta in finale: neanche dopo il vantaggio targato Calleri il colombiano si è allarmato, anzi, ha rilanciato segnando la doppietta che ha deciso definitivamente la contesa. Nonostante le sei settimane di break della Liga Aguila, i Verdolagas sono sembrati più in condizione del Tricolor Paulista, che ha continuato a disputare regolarmente il Brasilerao.
SAN PAOLO, CHE CONFUSIONE – Il gol del pareggio di Miguel Borja deriva da un errore pazzesco dei brasiliani: il centrocampo e la difesa si sono confusi a vicenda e hanno permesso al filtrante di Berrio, che non sembrava particolarmente pericoloso, di giungere sui piedi dello spietato centravanti colombiano classe 1993. L’episodio non è stato isolato: su un cross proveniente dall’out di destra, Marlos Moreno è riuscito ad arrivare per primo sul pallone ed ha clamorosamente fallito. Era comunque difficilissimo ipotizzare una rimonta: nelle sei gare in trasferta disputate dal San Paolo non è arrivato neanche un successo e pensare di poter ribaltare il 2-0 del Morumbi era quanto meno difficile.
LA SVOLTA DEL MATCH – A poco più di venti minuti dal termine, Rueda ha tentato un cambio quanto meno azzardato: fuori Perez, dentro Guerra, giocatore decisamente più offensivo del suo predecessore. L’idea dell’allenatore è stata ben presto premiata: il tecnico colombiano desiderava tenere il più possibile il pallone nella metà campo avversaria per poi sferrare il colpo decisivo una volta che i giocatori del San Paolo fossero usciti per pressare. Guerra, che si è mosso molto bene sulla fascia destra, ha cambiato la partita: da un suo traversone è arrivato il tocco di mano che ha causato il calcio di rigore che ha definitivamente terminato la contesa. Nel finale di match la compagine brasiliana ha perso la testa e Lugano e Wesley hanno raggiunto gli spogliatoi anticipatamente.
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