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La crisi infinita del Bolton, tra incertezze e tanto orgoglio

E’ stato uno dei club fondatori della Football Association, motivo per il quale la situazione drammatica di questo periodo fa particolarmente male a tutti gli amanti del calcio inglese. Il Bolton Wanderers dopo la disastrosa stagione scorsa chiusa con la retrocessione in League One, continua a portarsi dietro problemi ben più gravi di quelli che riguardano il terreno di gioco, essendo in amministrazione controllata per via dei numerosi debiti accumulati negli ultimi anni. Debiti che oltre al subentrare dell’amministrazione controllata, ha portato i Trotters ad essere protagonisti di situazioni al limite dell’umiliazione come la chiusura del centro d’allenamento a marzo, o alla mancata disputa dell’ultimo incontro di Championship contro il Brentford per lo sciopero indetto dai calciatori per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi. Come se non bastasse tutto questo, è arrivata la prevedibile penalizzazione in termine di punti, ben 12, da scontare nell’attuale campionato.

L’inizio di stagione non poteva che iniziare come era terminata, con il Bolton che fino all’ultimo ha rischiato di non scendere in campo nella trasferta di Wycombe, valevole per la prima giornata di League One. Alla fine i Trotters hanno avuto l’autorizzazione, perdendo 2-0, ma ricevendo il sostegno di 1600 tifosi arrivati da Bolton. Nel turno successivo, si è verificata la stessa medesima situazione con la gara contro il Coventry City rimasta in dubbio fino all’ultimo e con i biglietti messi in vendita 28 ore prima del calcio d’inizio. Il poco preavviso non ha comunque scoraggiato i tifosi di casa che hanno acquistato oltre 9000 tagliandi. Il match contro gli Sky Blues resterà probabilmente nella storia del club, visto che l’allenatore Phil Parkinson si è visto costretto a schierare una formazione con l’età media di diciannove anni, il più vecchio James Weir (24), il capitano Harry Brockbank (20). In panchina invece c’erano addirittura tre sedicenni: Luke Hutchinson, Finlay Hurford-Lockett e Regan Riley. Nonostante tutto, i ragazzini di Parkinson hanno strappato un punto agli ospiti, ottenendo i meritati applausi dal loro pubblico.

Prevedere quello che sarà a breve il futuro del Bolton, rimane abbastanza arduo, anche perchè le problematiche del club sembrano aumentare di giorno in giorno. L’unica certezza, da non trascurare, è che la gente del Bolton ha dimostrato di esserci, aldilà della categoria, a prescindere da chi indossi quella maglia, e tutto sommato vista le circostanze, è già un buon punto di partenza.

Mauro Levati

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