Terza giornata di Conference League e impegno nella fredda Norvegia per la Roma; i giallorossi, dopo la polemica sconfitta in campionato contro la Juventus, cercavano la terza vittoria consecutiva per avvicinare la qualificazione agli ottavi di finale. Missione completamente fallita dai ragazzi di Mourinho travolti dai padroni di casa. Il Bodø/Glimt è stato in pieno controllo dall’inizio alla fine prendendosi una vittoria che, contro le Italiane, mancava dal 1994 contro la Sampdoria. Il sei a uno finale resterà per sempre nella storia di questo club. Ora il Bodo vola al primo posto e sogna addirittura la qualificazione diretta.
Le condizioni climatiche e il campo sintetico non posso minimamente giustificare l’ennesima pessima figura europea della Roma, considerata favorita alla vittoria finale. Un sei a uno che mette in mostra tutti i limiti di una rosa buona nell’undici titolare ma con evidenti difficoltà nelle riserve. Questa sera Mourinho ne ha cambiati nove su undici e la risposta è stata delle peggiori. Approccio sbagliato, body language disarmante e una resa in campo europeo che ormai è una costante. Manchester United, Bayern Monaco, Barcellona, ancora United e bodo Glimt; quattro serate da dimenticare. Quella di stasera rischia di essere pesante, oltre dal punto di vista psicologico, anche per il discorso qualificazione. Agli ottavi di finale vanno solo le prime di ogni girone con le seconde a dover fare lo spareggio contro le terze di Europa League; al momento la Roma è dietro in classifica ai norvegesi con la possibilità di riprendersi la testa del girone in casa tra due settimane.
Ora per Mourinho (prima volta che una sua squadra subisce sei gol) la parte più difficile, lavorare dove colleghi come Spalletti, Garcia e Fonseca hanno fallito; il portoghese dovrà riuscite a non far sciogliere psicologicamente i suoi perché la stagione è lunga e gli impegni tanti. La speranza, unica, è che questo crollo resti un episodio isolato anche se, dopo questi novanta minuti, le preoccupazioni sono tante.
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