Il Siviglia si riprende definitivamente dalla due sconfitte di fila contro Betis e Getafe, avvenute senza neanche segnare un gol, e si rifà con gli interessi prima con il Levante e poi contro il Real Madrid. Ben nove gol in due partite, così come due sono le reti subite, entrambe contro la squadra valenciana però. Perché l’impresa nell’impresa è aver arginato l’attacco delle merengues, anche grazie alla scarsa vena realizzativa degli uomini di Lopetegui. Il ct dei blancos fra l’altro non ha neanche effettuato troppo turnover, pensando forse di poter far riposare qualcuno in Champions League paradossalmente, perché il prossimo turno in campionato c’è il derbi con l’Atletico Madrid.
La partita
Il Real Madrid paga quello che fino ad ora gli era riuscito meglio: chiudere gli spazi e ripartire. Certo, il Siviglia esagera nel voler attendere, ma la differenza tecnica impone anche il dover usare qualche espediente tattico in più. I primi due gol infatti nascono così, con un’accurata chiusura, alta nei primi minuti, delle linee di passaggio del Real Madrid. Il primo è un passaggio mal calibrato di Marcelo, sotto pressione e con un altro giocatore del Siviglia pronto a intercettare il pallone calciato troppo frettolosamente, il secondo invece è uno dei più classici contropiedi che partono dalla propria trequarti. Fondamentale, al proposito del Siviglia di attaccare i blancos di rimessa, l’aver scelto ancora una volta il tandem Silva-Yedder, perfetto per ripartire con velocità, tecnica e visione degli spazi. A proposito del nuovo duo d’attacco degli andalusi, hanno firmato ben sette degli ultimi nove gol della squadra di Machin, tre per l’ex Milan e quattro per Ben Yedder.
Di positivo per il Real Madrid c’è però qualcosa e paradossalmente è il gioco. Nei due contropiedi e soprattutto nel terzo gol, nato sugli sviluppi di palla inattiva, c’è pesante il marchio della difesa, mentre il centrocampo si è mosso molto bene, anche se Casemiro poteva dare di più in fase di interdizione nella prima mezz’ora. Pesanti anche gli errori di Bale, con almeno tre opportunità chiare e un altro paio di mezze occasioni che un campione come lui ci ha abituato a trasformare in oro. Tornando al gioco, nel primo tempo il possesso palla è stato per il 65 % dei blancos, con oltre 270 passaggi riusciti. In attacco invece i numeri piangevano, visto che dei nove tiri scagliati contro la porta di Vaclik soltanto uno ha centrato la porta. In pratica il leitmotiv anche del secondo tempo. Lopetegui ha comunque il tempo di aggiustare quei meccanismi difensivi che oggi hanno sballato tutto il sistema di pressing del Real Madrid. Magari prima di sabato, che ci sarebbe la stracittadina contro Simeone & Co., a soli due punti dal duo di testa Madrid-Barcellona.
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