Marcello Bielsa offre uno spunto critico importante sullo stato attuale del mondo del calcio ecco le parole del C.T.
Marcelo Bielsa, commissario tecnico dell’Uruguay, non è soltanto l’architetto della sorprendente avanzata della sua squadra fino alle semifinali di Copa America, grazie alla vittoria ai rigori contro il Brasile.
È anche una voce critica e profondamente riflessiva sullo stato attuale del calcio mondiale. Le sue recenti dichiarazioni hanno acceso un faro su una problematica sempre più pressante: la mercificazione del calcio a discapito delle classi meno abbienti.
Bielsa ha messo in luce come il calcio, che un tempo era considerato una delle poche vie di fuga dalla povertà e un elemento di felicità accessibile a tutti, stia diventando sempre più un affare per pochi. La sua critica si concentra sulla crescente influenza degli interessi economici nel Sudamerica, dove talenti come Endrick sono destinati a lasciare i loro paesi d’origine per club europei ben prima di raggiungere la piena maturità professionale e umana.
L’allenatore argentino sottolinea come il vero significato del calcio sia stato distorto. Non si tratta più di cinque minuti di highlights o dei trasferimenti milionari che dominano le pagine dei giornali; il calcio è anzitutto espressione culturale e forma di identificazione per intere comunità. Questo aspetto sembra essere stato dimenticato dagli attuali gestori dello sport più amato al mondo.
Il trasferimento programmato del giovane talento brasiliano Endrick al Real Madrid rappresenta perfettamente la problematica evidenziata da Bielsa. A soli 18 anni, lascia il suo paese natale per entrare in una realtà completamente diversa, spinto dalle logiche del profitto che governano ormai lo sport a livello globale. Questo fenomeno non solo priva i paesi sudamericani dei loro migliori talenti ma impedisce anche ai giovani calciatori di crescere all’interno della propria cultura calcistica.
Le parole di Marcelo Bielsa risuonano come un monito per il futuro del calcio mondiale. Se le dinamiche attuali continueranno a prevalere, lo sport rischia di perdere definitivamente quella connessione profonda con le radici popolari che ne hanno decretato il successo globale. L’allontanamento dal concetto originario potrebbe portare a conseguenze irreversibili sia in termini culturali sia sociali.
Una riflessione necessaria su come questo possa tornare ad essere realmente uno sport “per tutti”, recuperando quelle radici popolari che ne hanno fatto la magia e l’anima autentica nel corso degli anni.
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