Un ossimoro perfetto la stagione di Benzema: forse la più bella della sua carriera, sicuramente la più avara di titoli. Perché se è vero che forse meglio di così era impossibile giocare, è certo che meno di così era impossibile vincere. E se vesti le maglie di Real Madrid e Francia nel 2021, rimanere totalmente a secco è certamente una delusione.
Sul piano tecnico ha funzionato tutto, ma su quello dei trofei è stato un disastro non replicabile. Questa stagione 2020/21, sui generis, condizionata dall’emergenza covid che ha intensificato i ritmi e accorciato i tempi, l’ha visto protagonista come non mai, riuscendogli perfino a far riconquistare quella maglia della nazionale che per partito preso Deschamps gli negava da 6 anni.
Con il Real Madrid raramente lo abbiamo visto a questi livelli: nel post Ronaldo si è sempre diviso la leadership con Sergio Ramos aumentando i suoi numeri realizzativi in maniera importante, ma nel momento in cui anche il suo capitano è rimasto assente per via dei tanti infortuni avuti in stagione, è stato proprio Karim il trascinatore della squadra. Emotivamente riservato nei gesti e nei comportamenti, ma dannatamente esaltante nelle giocate, nel lavoro di squadra e nel lavoro in area di rigore. È stato l’ultimo a mollare in ogni ambito, anche nella disfatta di Champions contro il Chelsea, dove nel disastro generale dei 180 minuti madridisti è riuscito a infilare una rovesciata che vale da sola un’edizione della Champions League.
Livelli così alti forse non li aveva mai raggiunti, al punto di sedersi al tavolo comodamente quest’anno con un Lewandowski a sua volta strepitoso, con cui ha condiviso il trono di miglior numero nove al mondo in circolazione. E infatti Deschamps questa volta non ha potuto fare a meno di rimetterlo dentro, sfruttando quel potenziale offensivo che solo un campione del genere sa dare. Benzema da blanco si è vestito di bleu, convinto di riuscire a trovare in Francia quei titoli che sono mancati al Real.
Secondo in Liga, eliminato in semifinale in Supercoppa di Spagna, fuori in Copa del Rey, semifinalista in Champions. Sperava almeno in una Francia fuori categoria a livello di overall di togliersi le sue soddisfazioni, ma il copione è stato lo stesso di quello della stagione vissuta a Valdebebas. Anche qui è stato il migliore dei perdenti, assieme a Paul Pogba, stelle di una squadra stellare che però si è incredibilmente depotenziata e colpita da sola.
Benzema ha faticato nelle prime due partite, ma è esploso nelle altre. Quattro gol da punta vera, giocate del livello massimo visto in questi anni di straordinaria carriera. Un fenomeno che ha vissuto una meravigliosa stagione senza titoli. Paradosso degno di una grande sceneggiatura drammatica che adesso vedrà Karim The Dream riprogettare i suoi sogni per prendersi un’immediata rivincita, che con questo rendimento non tarderà ad arrivare.