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Belgio, l’eterna incompiuta: generazione d’oro? Al massimo bronzo

Belgio, ennesima incompiuta di una nazionale che non è mai riuscita, nella sua storia, a trasformare il talento in successi. Il ko contro la Francia, con il possibile addio alla nazionale di Kevin De Bruyne, potrebbe essere stato il canto del cigno di una generazione d’oro che al massimo ha centrato un bronzo.

Belgio 2014, la generazione di fenomeni

Dopo anni bui, il secondo decennio del XXI secolo lascia in eredità al Belgio una nazionale in grado di raccogliere il testimone dei “Diavoli Rossi” del 1986, capaci di arrampicarsi al quarto posto al mondiale messicano. Nel 2014 si gioca di nuovo al di là dell’oceano, in Brasile e la nazionale arriva con i galloni dell’outsider di lusso, complice la contemporanea presenza di campioni affermati come Nainggolan e Mertens, giovani rampanti come Lukaku, Hazard, De Bruyne e Courtois. La corsa della nazionale si chiude ai quarti contro l’Argentina, ma la sensazione è che possa sbocciare un Belgio finalmente capace di vincere.

2016 e 2020, dal #1 alle cocenti delusioni

Nel 2015 il Belgio, per la prima volta nella sua storia, si arrampica al #1 del ranking FIFA. Legittimo coltivare ambizioni all’Europeo 2016, dove sulla carta ci sono poche squadre in grado di abbinare qualità, quantità, esperienza e gioventù. Quando il gioco si fa duro, però, la nazionale si scioglie. Ai quarti cede il passo incredibilmente al Galles. Ai mondiali del 2018, la delusione è ancora più cocente. Il Belgio è un rullo compressore. Prima nazionale a qualificarsi per la Russia, chiude al primo posto anche il proprio girone con Panama, Tunisia e Inghilterra. Negli ottavi supera in rimonta il Giappone, (da 0-2 a 3-2) e nei quarti fa fuori il favoritissimo Brasile di Neymar. Sembra la volta buona, ma l’1-0 contro la Francia chiude in faccia la porta dei sogni. Arriva un terzo posto, miglior risultato di sempre, ma dopo la vittoria sulla seleçao si era accarezzata l’idea di poter vincere.

Dal 2020 al 2024, altre tre occasioni mancate

Immagine | Epa

Nel 2018 il Belgio è di nuovo #1 nel ranking, ma continua a collezionare delusioni. Questa volta è il Covid a fermare l’ascesa della nazionale capace di qualificarsi a punteggio pieno a Euro 2020, facendo perdere un anno a una generazione che inizia ad essere matura. Nel 2021 solita partenza lanciata: vittorie agevoli contro Russia, Danimarca e Finlandia, vittoria per 1-0 contro i Campioni in carica del Portogallo. A fermarne la corsa è l’Italia di Mancini. 1-2 carico di rimpianti per i Diavoli Rossi. Arriva una nuova delusione, in Nations League, contro la solita Francia (2-3) in semifinale. La penultima chiamata è il 2022: in Qatar il Belgio floppa clamorosamente. Vince contro il Canada, perde contro il Marocco e non riesce a superare la Croazia, lasciando anzitempo il torneo, in un girone che produrrà due delle quattro semifinaliste, tanto per alimentare i rimpianti di una squadra che proprio non ce la fa: arriva imbattuta ad Euro 2024, il resto è storia recentissima.

 

Pasquale Luigi Pellicone

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