Forse neanche il migliore sceneggiatore avrebbe potuto scrivere un copione così bello ed avvincente in Champions League. Tutti sono concentrati su Juventus-Barcellona, ma la partita più emozionate di quelle che offrirà i quarti di finale sarà senza alcun dubbio Bayern Monaco-Real Madrid. Una finale anticipata, la partita che ha già il titolo: l’allievo contro il maestro. Zidane contro Ancelotti, il tecnico dell’undecima contro il tecnico della tanto agognata decima. Una sfida dal fascino senza tempo, iniziata con il biennio di Zidane da giocatore alla Juventus proprio alla corte di Don Carlo Ancelotti.
Adesso la sfida da allenatori, dopo aver lavorato insieme in quell’anno che portò al successo di Lisbona prima che le strade si dividessero. Zizou da giovane allenatore qual è ha già vinto la Champions sulla panchina dei blancos, forse la più calda e discussa dell’intero panorama calcistico internazionale, e gode anche della fiducia dei media e della società. Quest’ultima, invece, ha voltato le spalle ad Ancelotti: lui si era preso la scena entrando nella storia del Madrid, una figura che ha messo in secondo piano una prima donna come il presidente Florentino Perez.
Il ritorno al Bernabeu sa quasi di vendetta, con il dispiacere di vedere così presto una partita di questo livello. Il Bayern Monaco ha dimostrato di essere la squadra più temibile in questa stagione, e Ancelotti per completare il quadro della sua avventura bavarese deve metter in bacheca anche un successo in Champions League. La coppa dalle grandi orecchie con il Bayern sarebbe la ciliegina sulla torta della sua carriera trionfale: supererebbe Bob Paisley in quanto a Champions vinte da allenatore, salendo a quota 4 vittorie in tre nazioni diverse.
Solo numeri, ipotesi in questo momento, ma una certezza c’è: il Real Madrid voleva evitare a tutti i costi il Bayern Monaco, mentre quest’ultimi sembrano più pronti a livello psicologico per questo doppio confronto. La mente giocherà un ruolo fondamentale in questa partita, ed il Real Madrid ha poco meno di un mese di tempo per prepararla nel migliore dei modi e recuperare la forma dei primi mesi della stagione. Perché per battere il maestro, l’allievo dovrà superarsi e raggiungere un livello accademico.
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