Una squadra che fatica a diventare grande e una in grado di dimostrare, ancora una volta, tutta la propria forza. Si può riassumere così il Klassiker giocato in un Signal Iduna Park tristemente vuoto; l’assenza del pubblico non ha influito più di tanto sulla prestazione di un Dortmund spaventato e incapace di esprimere al meglio il suo classico gioco. Merito del Bayern Monaco che, grazie ad un pressing continuo e ben fatto, ha tolto qualsiasi linea di passaggio al BVB ed ha colpito con l’uomo, forse, meno atteso ma di importanza vitale; parliamo ovviamente di Kimmich capace di realizzare un goal meraviglioso. Il Bayern Monaco vince e vola a più sette; l’ottavo Meisterschale consecutivo è sempre più vicino.
Questa volta il Dortmund non è stato tradito dalla difesa; la retroguardia, infatti, ha disputato tutto sommato un buon match contro chi ha realizzato, prima di stasera, ottanta goal in Bundesliga. Il problema, per i ragazzi di Favre è stata la fase offensiva: Brandt e Hazard non sono mai riusciti a creare la superiorità numerica, Håland (uscito in anticipo per un problema fisico) ha subito la pressione del suo primo Klassiker in carriera e Sancho, entrato dalla panchina, non è ancora al massimo della condizione. Un altro problema è stato quello dei due esterni coinvolti costantemente ma mai realmente pericolosi; la sconfitta fa male e il bilancio in centottanta minuti contro i bavaresi è un netto cinque a zero. Divario che dimostra ampiamente come il Dortmund non sia ancora al livello del Bayern.
Pressing a tutto campo, la prestazione di Boateng in grado di guidare tutta la retroguardia ed essere decisivo sulle uniche occasioni per il Dortmund, il gioiello di Kimmich: questi i principali elementi di un successo che può voler dire Meisterschale. Il Bayern ha interpretato la gara nel migliore dei modi, facendo sfogare il BVB per poi alzare piano piano i ritmi di gioco. Una volta in vantaggio ha gestito il match evitando di esporsi ai contropiedi dei padroni di casa; i meriti sono anche di Flick che, da quando si è seduto sulla panchina dei bavaresi, è stato in grado di restituire serenità ad un gruppo senza equilibrio. Oggi il Bayern ha mettendo le mani su tre quarti di Bundesliga
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