Il Bayern Monaco in crisi prima ancora di iniziare il campionato? Rispondere di si è sicuramente esagerato ma dire di no vuol dire non voler vedere un problema reale e che si deve cercare di risolvere. Esclusa l’amichevole con il Chelsea, vinta per tre a due con qualche sofferenza di troppo nel finale, i bavaresi hanno perso tutte le altre amichevoli di lusso (non consideriamo i primi test contro squadre dilettanti). Contro l’Arsenal ai rigori e contro Milan, Inter, Liverpool e Napoli sono arrivate cinque sconfitte in cui i campioni di Germania hanno subito 12 goal realizzandone solo uno nel match contro i Gunners. Ancelotti non è contento e non potrebbe essere altrimenti soprattutto se si considera che sabato si inizia a fare sul serio; contro il Borussia Dortmund, il Bayern si gioca il primo trofeo stagionale (la Supercoppa tedesca) e lo stato d’animo non è di certo dei migliori. A due giorni dalla sfida contro le Wespen, cerchiamo di capire quali sono i motivi che hanno reso l’estate dei bavaresi più calda di quello che ci si potesse immaginare.
La dirigenza tedesca, con l’obiettivo di voler tornare a vincere in Europa, hanno fatto un mercato di tutto rispetto. Sule (difensore), Rudy e Tolisso (centrocampisti), James Rodriguez (attaccante) sono state le spese fatte dal Bayern Monaco per costruire una squadra di tutto rispetto in grado di dominare non solo all’interno dei propri confini. Questo poker di acquisti hanno messo in mano ad Ancelotti un club completo in ogni reparto. Dunque è colpa del tecnico italiano se la squadra, in questo pre campionato, sta facendo male? No, perché se da una parte i bavaresi hanno fatto un grande mercato, dall’altra hanno perso (tra ritiri e cessioni) tre giocatori fondamentali negli schemi del Bayern. Il carisma e la personalità di Lahm, le geometrie di Xabi Alonso e l’imprevedibilità di Douglas Costa sono elementi di cui è difficile fare a meno; senza questi tre elementi è difficile giocare e il Bayern se ne sta rendendo conto
Una cosa in comune di queste amichevoli, oltre alle sconfitte, è la mancanza di un gioco e questo non può essere amputato alla sola assenza di Xabi Alonso. La squadra non riesce proprio a trovare un’identità nel modo di stare in campo e non ha equilibrio tra i reparti. Difesa, centrocampo e attacco sembrano completamente slegati tra di loro e ogni giocatore va per conto suo. Proprio questo è un problema che Ancelotti deve tentare di risolvere perchè non esiste che il Bayern non giochi da squadra ma tenti di risolvere le partite con le giocate dei singoli; questo aspetto si è visto specialmente nella gara contro il Liverpool, dove i bavaresi non hanno fatto nemmeno un tiro in porta proprio perché in campo ci stavano undici giocatori ma non una squadra. I risultati non si ottengono con una rosa di soli campioni se questi non riescono ad amalgamarsi e a trovare l’alchimia giusta.
Nonostante il Bayern sia una squadra composta da elementi di assoluto valore che possono risolvere le partite da un momento all’altro; è Robert Lewandowski ad avere la principale responsabilità in zona offensiva. Le reti del bomber polacco sono fondamentali nell’economia della stagione dei bavaresi. Definire l’attaccante ex Dortmund in crisi per non essere stato, in gare amichevoli, determinante sotto porta è sicurmente esagerato. Quello che preoccupa sono i movimenti del giocatore che non sembra essere in forma e non avere quella voglia da killer dell’area di rigore che lo ha sempre contraddistinto. In gare come quelle contro Milan, Inter e Liverpool, Lewandowski può anche permettersi di non essere decisivo basta che da sabato (quando ci sarà la Supercoppa redesca contro il Borussia Dortmund) l’attaccante polacco torni ad essere quello decisivo di sempre.
Un mercato che, oltre a grandi acquisti, ha portato anche cessioni dolorose; un gioco che non fa più leva sul collettivo ma si basa sui singoli; la crisi al goal di Lewandowski. Ecco i motivi che stanno rendendo particolarmente agitata l’estate del Bayern Monaco. E sabato arriva il Borussia Dortmund.
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