Il Bayern Monaco è sempre stato un club molto attaccato alla propria tradizione ultracentenaria. Sulle maglie, per esempio, dovevano e devono tuttora risaltare due colori: il rosso e il bianco, in proporzioni variabili. Un giorno, però, per una sola, partita diventata maledetta, i bavaresi hanno deciso di indossare una maglia completamente diversa dal solito, una maglia che avesse un impatto psicologico talmente forte da condizionare il risultato della partita.
Che poi questa mossa fosse dettata dalla scaramanzia o fosse semplicemente una divertente provocazione, non possiamo saperlo. In ogni caso, il 25 novembre del 1983, il Bayern decise di affrontare il Kaiserslautern con la maglia della mitica Seleção, una nazionale che incuteva un timore reverenziale. Ma perché adottare una strategia del genere per affrontare una squadra che all’epoca navigava a metà classifica, senza mettere in pericolo la supremazia dei bavaresi?
Perché il Fritz-Walter-Stadion, la casa del Kaiserslautern, rappresentava una sorta di maledizione per la squadra di Rumenigge e compagni. Da otto anni, infatti, il Bayern non riusciva a vincere in quella città, tanto che gli stessi giocatori bavaresi ci scherzavano su. Paul Breintner, uno dei migliori centrocampisti dell’epoca, era arrivato ad affermare che sarebbe stato meglio spedire direttamente i tre punti agli avversari, risparmiandosi così l’ennesima sconfitta sul campo.
All’inizio della stagione sportiva, quindi, il Bayern Monaco si era accordato con l’Adidas per la produzione di un kit che ricordasse in tutto e per tutto quello della nazionale brasiliana. Kit che sarebbe stato usato solo in quella partita, anche se negli anni 90 è stato riproposto, forse proprio in omaggio di quella vittoria, che arrivò grazie al gol della bandiera Augenthaler.
L’ultima volta che abbiamo potuto ammirare quella maglia è stato nella stagione 1995-1996, in cui il Kaiserslautern retrocedette, per poi tornare e vincere il quarto e ultimo titolo della sua storia. Da quel momento, però, non ha più messo in pericolo l’indiscussa regina del calcio tedesco, che, infatti, non ha più dovuto ricorrere alla sua maglia speciale.
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