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Barcellona, stasera ultima chiamata per un titolo

Hay Liga” dicono in Spagna: c’è una Liga, c’è ancora una lotta per il campionato in Spagna e in quella lotta fino a prova contraria c’è dentro anche il Barcellona. Ma è pur vero che la stagione blaugrana gira necessariamente attorno alla semifinale di ritorno di Copa del Rey, situazione complicata ma complessivamente più alla portata rispetto alla rincorsa da lontano su un Atlético Madrid che non commette gli errori delle passate stagioni.

Forse l’ultima chiamata per vincere un titolo è proprio nel match del Camp Nou contro il Siviglia, fresca riedizione della partita vista in campionato nello scorso turno terminata per 2-0 al Sánchez Pizjuán. Basterebbe replicare quel risultato per portare la sfida ai tempi supplementari e giocarsi così l’accesso in finale, anche se un solo gol subito costringerebbe messi e compagni a dover segnare almeno 4 gol. Una situazione estrema, che però deve essere vissuta come la gara della vita: c’è troppo in palio in questa gara, dalla salvezza mascherata di una stagione al di sotto delle aspettative, all’opportunità di tenere alta l’immagine del Barcellona e non farla sciupare anche in vista dell’estate dove la nuova presidenza dovrà tentare anche qualche colpo di successo sul mercato.

Non vincere la Copa del Rey, dando ormai per conclusa la situazione in Champions League e limite in campionato, rischierebbe di significare il secondo anno senza alcun titolo. Visto che la Supercoppa Spagnola si è già giocata, peraltro con la delusione della sconfitta in finale, si rischierebbe di fare un passo indietro lungo 18 anno. Fu il biennio 2002/2003 l’ultimo a non portare alcun titolo al Barcellona, colpo di coda di una striscia di anni insoddisfacenti cominciati nel 1999.

La stagione del 2003 è considerata senza storie la peggiore dell’era recente del Barça, con un sesto posto in campionato, l’eliminazione al primo turno in Copa del Rey e un cammino in Champions League terminato ai quarti di finale. Quest’anno andrà sicuramente meglio come bilancio globale, ma è chiaro che viviamo in un’epoca di un altro Barcellona, abituato a confrontarsi con risultati più prestigiosi.

Anche per questo ribaltare il 2-0 di Siviglia è un obbligo per questa squadra, complessivamente in salute nonostante i tanti gol presi dal Psg e il pari con il Cadice, e in grado di poter battere con scarto il Siviglia come visto nell’ultimo turno di campionato. Anche Koeman, che comunque ancora non molla l’idea di essere confermato, sa che la Copa del Rey non è mai stata così importante per il Barça come in questa stagione, soprattutto perché in caso di qualificazione in finale la squadra sarebbe la grande favorita qualunque sia l’avversaria, ossia la vincente tra Levante e l’Athletic, nonostante il risultato della Supercoppa. Tutto attorno a una partita: per tenere aperta almeno una porta di un titolo e non rischiare la seconda annata consecutiva a guardare le premiazioni solamente degli altri.

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