Torna a sorridere il Barcellona in Liga dopo un periodo di bocconi amari da buttar giù. Tre pareggi consecutivi, il Real che scappa e riacciuffa il Clasico nel finale e una zona alta della Liga popolata da nuove scomode concorrenti non facilitavano la rincorsa al titolo del Barça.
La prova del Sadar di oggi, posta nel Matinal del sabato, ormai appuntamento fisso del nuovo palinsesto televisivo spagnolo, era cruciale per riscoprire il vero Barcellona, quello del calcio spettacolare e vincente, quello dei fenomeni.
Un fenomeno mancava ed era Neymar, ai box per un infortunio ma francamente non se ne è accorto nessuno. Messi e Suarez hanno dato spettacolo sin dall’inizio ma ci è voluto più di un tempo per raddrizzare la mira e smettere di mangiarsi le mani per le chance sprecate. D’improvviso tutto torna alla normalità: il Pistolero torna a buttarla dentro, la Pulga porta a spasso tutto l’Osasuna e vede il gioco con secondi di anticipo sugli avversari (e a volte anche sui compagni).
Il secondo gol dell’argentino è una perla delle sue: tocco ritmato, difensori in tilt e palla lì, dove vuole il suo mancino. quando disegna sul campo cose del genere tenerlo è praticamente impossibile.
Si è rivisto dal 1′ Andrés Iniesta, non uno qualunque. Il Barcellona ha fatto la gara a modo suo, il centrocampo è tornato a girare come sa. Anche Busquets ne ha giovato ed il suo unico stile di gioco ad un tocco improvvisamente si è riscoperto efficace e molto elegante. Con Don Andrés in campo c’è un brindisi al bel calcio, girano idee, pallone e gambe: l’Osasuna può solo guardare e applaudire.
Il Barcellona del primo tempo ha creato e sprecato, quello della ripresa ha giocato e vinto. Il cambio di marcia lo hanno dato la crescita di Jordi Alba e l’ingresso di Denis Suarez. Il terzino mancino ha dato quella profondità in più per allargare la difesa avversaria, con lui il campo viene sfruttato tutto e sembra non finire mai: nell’azione del primo gol di Messi gran parte del merito è il suo.
Poi l’ex Villarreal si è dimostrato più utile per il fraseggio palla a terra, non troppo appariscente e neanche comandato dal suo istinto di dribblare ma perfettamente inserito in un contesto di palleggiatori.
Il Barça ora fa festa e dopo il successo in Champions ritrova serenità anche in campionato dove la scalata rimane comunque ancora durissima.
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