Quello dei Blancos sarà il colpo del secolo, anche perché l’attaccante arriverà a parametro zero per costruire una squadra da sogno
Se sarà davvero l’ultima danza in Champions con la maglia del Psg di Kylian Mbappé si scoprirà al triplice fischio dell’arbitro. Di sicuro, rischia di esserlo. L’attaccante francese, il fuoriclasse che tutti hanno sognato e che in carriera ha già un Mondiale (Russia 2018) perdendo anche una finale pur realizzando una tripletta (Qatar 2022), dalla prossima stagione vestirà la maglia del Real Madrid. Quello dei Blancos sarà il colpo del secolo, anche perché Mbappé arriverà a parametro zero per costruire una squadra da sogno, apparentemente invincibile. Ma questo lo dirà il campo.
Resta la missione di Kylian: provare a vincere la Champions con il Psg. Impresa riuscita soltanto a una squadra francese, al Marsiglia nel 1993 nella finale contro il Milan di Fabio Capello. Per centrare questa missione Mbappé e compagni dovranno ribaltare il 3-2 del Parco dei Principi. E attenzione, non sarà facile: nessuna formazione transalpina ha compiuto una rimonta dopo aver perso l’andata in casa.
In sostanza, Mbappé è chiamato a superarsi se non vorrà concludere la sua esperienza a Parigi, città nella quale è sbarcato nel 2017 (nello stesso anno di Neymar, ora in Arabia Saudita), senza un trionfo europeo. All’andata è stato uno dei peggiori in campo. Soltanto qualche fiammata, ma nessuna iniziativa, nessun gol. E da lui gli sceicchi e Luis Enrique si aspettano tanto. Nonostante l’allenatore catalano, con un passato trionfante al Barcellona, in alcune occasioni lo ha mandato in panchina, giustificando la sua scelta come un atto di maturità che deve fare la squadra. Ossia: “Dobbiamo abituarci a giocare senza Kylian”. Sarà, ma per ora Mbappé resta il perno centrale di una squadra che ha già dovuto salutare campioni come Neymar, Messi (ora all’Inter Miami) e Verratti (è in Qatar). Quindi, toccherà a Kylian fare Kylian Mbappé, che è poi la cosa che gli riesce meglio. Sarà titolare nel trio di attacco assieme a Dembelé e (molto probabilmente) al giovane Barcola, che è guarito dal lieve infortunio e a differenza dell’andata può giocare tutti i 90 minuti.
Non si giocherà al Camp Nou, che è in ristrutturazione, ma al Montjuic. Ed è forse meglio per il Psg. Perché nella vera tana del Barcellona si è consumata la disfatta più grande nella storia della squadra parigina. Come non ricordare la famosa Remuntada del 2017? Il 6-1 con il quale il Barça rovesciò lo 0-4 dell’andata e buttò fuori il Psg dagli ottavi. E il destino sa essere beffardo: sulla panchina della squadra catalana, allora, c’era Luis Enrique.
Lo stesso che adesso proverà a fare una rimonta un po’ più semplice per volare in semifinale e continuare a cullare il grande sogno, con un Mbappé in più. “All’andata avremmo meritato almeno il pareggio, sono convinto che riusciremo a ribaltare la situazione. Faremo il nostro pressing alto, Ter Stegen (il portiere del Barça, ndr) giocherà lungo verso Lewandowski come all’andata, quando l’ha fatto 24 volte, un record. Vedremo tanti gol”. Ci sono tutte le carte in regola perché questa possa essere la serata di Mbappé. Sarà aiutato dal grande amico Hakimi, ex Inter. All’andata era squalificato, a Barcellona ci sarà. E chissà se anche per lui a giugno sarà addio.
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