El Clasico, in Spagna, si gioca tutto l’anno, nel senso che il risultato della sfida fra Real Madrid e Barcellona, spesso infuocata e polemica, si trascina per mesi, ma a Barcellona vanno oltre: in Catalogna stanno prendendo seriamente in considerazione di chiedere la ripetizione della partita del Bernabeu, chiusasi 3-2 per il Real.
Il club catalano ha rilasciato una dichiarazione attraverso il suo presidente Joan Laporta , in cui mostra la sua indignazione per l’uso improprio del VAR e minaccia addirittura di chiedere la ripetizione del Clásico. “Chiederemo immediatamente di fornirci tutte le immagini e l’audio generati dall’azione del gol “fantasma” di Lamine Yamal. Se, una volta analizzata la documentazione, la società dovesse capire che c’è stato un errore nella valutazione dell’azione, come pensiamo, metterà in atto le opportune misure necessarie per ribaltare la situazione senza, ovviamente, escludere eccezioni giudiziarie. Se verrà confermato che si è trattato di un gol regolare, come pensiamo, andremo oltre e chiederemo una ripetizione della partita proprio come è successo in una partita arbitrale europea a causa di un errore del VAR”.
Ma a quale sfida si riferisce Laporta? Il precedente in effetti c’è ed è rintracciabile in Belgio. La sfida in questione è Anderlecht – Genk. L’episodio si lega allo scorso 23 dicembre. La pietra dello scandalo è un calcio di rigore per gli ospiti. Schmeichel non trattiene il rigore calciato da Heyman e Yira Sor segna. Il gol non è convalidato dall’arbitro perché il centrocampista era entrato in area di rigore prima che partisse il pallone. Esattamente come due giocatori dell’Anderlecht. Il VAR non ha corretto la decisione (in questi casi il rigore va ribattuto) e la sfida finisce 2-1 per l’Anderlecht. Il Genk, forte delle immagini, fa ricorso e lo vince, e la sfida si rigiocherà.
Laporta ha lanciato una freccia avvelenata anche al Real Madrid: “Non sono mai stato uno dei difensori del VAR perché toglie spontaneità al gioco, ma poiché ce l’abbiamo, sono favorevole a utilizzarlo per evitare errori che portino a decisioni ingiuste. La sua cattiva gestione continua a provocare confusione e criteri contraddittori. Comprendiamo la difficoltà del lavoro arbitrale ma proprio per questo il VAR è uno strumento che deve servire per avere una competizione più giusta e non il contrario. Quella del club è un’azione che ci viene imposta dalla situazione. Abbiamo spesso subito decisioni errate e altre che hanno avvantaggiato il nostro rivale e la somma dei due fattori riteniamo sia alla base della distanza dei punti che ci separano dalla testa della classifica”.
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