Tra interferenze politiche e proteste dei club de La Liga, il caso Dani Olmo sta sconvolgendo lo sport spagnolo. Vediamo cosa succede ora
Nella giornata di ieri una notizia ha sconvolto il mondo dello sport spagnolo: il Consiglio Superiore dello Sport ha accettato la richiesta di sospensione urgente avanzata dal Barcellona, autorizzando così i blaugrana a schierare Dani Olmo e Pau Víctor, nonostante la mancata approvazione delle licenze per il nuovo tesseramento da parte della Liga e della RFEF. Il CSD ha sottolineato che, in base all’articolo 27 della Legge sullo sport, gli atleti professionisti hanno il diritto di intraprendere una carriera sportiva che rispetti le loro capacità, con tutte le garanzie necessarie. Di conseguenza, il CSD ha deciso di “sospendere l’Accordo della Commissione di Monitoraggio di Coordinamento RFEF-LaLiga del 4 gennaio 2025 e annullare le licenze sportive dei calciatori in questione”. Le licenze restano valide fino alla risoluzione definitiva del ricorso. Questa scelta ha fatto infuriare e non poco gli altri club de La Liga, ma cosa succederà ora?
I casi Dani Olmo e Pau Víctor fanno esplodere il caos in Spagna
Dopo aver saltato le prime due giornate di Liga in attesa di una regolare iscrizione al campionato, Dani Olmo, trequartista spagnolo, è stato protagonista della positiva prima parte di stagione del Barcellona, con 15 presenze, 6 gol e 1 assist (per un totale di 813 minuti giocati). Insomma, il suo è stato un contributo significativo che gli ha garantito un ruolo sempre più rilevante nelle scelte di mister Flick, almeno fino al 31 dicembre 2024. Successivamente, l’ex giocatore del RB Lipsia è tornato a far parlare di sé più per motivi politici che per meriti sul campo. Ma vediamo nel dettaglio la vicenda dal principio.
Il caso Dani Olmo da inizio stagione a oggi
Dani Olmo ha avuto l’opportunità di giocare durante la prima parte della stagione, salvo le due gare contro Valencia e Athletic Club di agosto, grazie all’infortunio del suo compagno di squadra Andreas Christensen. Il difensore centrale danese avrebbe dovuto stare fuori per circa due mesi, ma il suo infortunio si è prolungato a quattro mesi, permettendo al Barcellona di iscrivere Olmo al suo posto per coprire l’assenza prolungata di un suo tesserato. L’obiettivo del presidente Joan Laporta era risolvere il caso Olmo, ossia l’impossibilità di tesserarlo rispettando il Fair Play finanziario, entro la fine dell’anno, ma ciò non è avvenuto. Così, con l’inizio del 2025, Olmo è stato escluso, saltando le due partite di Copa del Rey e Supercoppa. Il Barcellona, tuttavia, ha ricevuto una “sospensiva” da parte del Governo, che gli consente di schierare Dani Olmo per altri due mesi circa, in attesa di una decisione finale che dovrebbe arrivare entro aprile.
Per permettere l’iscrizione di Dani Olmo, il Barcellona avrebbe dovuto risolvere la sua situazione economica, in particolare la parte necessaria per rispettare i parametri del Fair Play finanziario e quelli della Liga, entro il 31 dicembre 2024. La soluzione proposta era quella di vendere l’area più esclusiva del nuovo Spotify Camp Nou, ancora in fase di costruzione, a investitori del mondo arabo. Inizialmente valutata 200 milioni di euro, la necessità di risolvere rapidamente la questione ha costretto il club ad accettare circa 100 milioni di euro in meno. Nonostante l’operazione fosse conclusa entro fine anno, il Barcellona ha ricevuto i 100 milioni solo il 3 gennaio, non rispettando la scadenza fissata da La Liga. Il club ha cercato di appellarsi ai diritti lavorativi di Dani Olmo e Pau Víctor, ma ha ottenuto solo rifiuti da parte de La Liga e dei giudici coinvolti. Di fronte a questa risposta, i catalani hanno deciso di rivolgersi al Governo, presentando una documentazione dettagliata al Consejo Superior de Deportes (CSD), che ha concesso una sospensiva. Ora, il club attende una decisione definitiva, che dovrebbe arrivare al più tardi ad aprile. Se anche questa strada dovesse portare a un fallimento, rimarrebbe l’opzione della giustizia ordinaria.
Cosa succede ora?
Le speculazioni sul possibile addio di Dani Olmo al Barcellona (prima della sentenza del Consiglio Superiore dello Sport) hanno suscitato molto scalpore. Tuttavia, la situazione reale è che, se il Governo dovesse negare l’iscrizione di Dani Olmo, il Barcellona, con ogni probabilità, cercherebbe un club amico che possa tesserarlo da aprile fino alla fine della stagione.
Non si tratterebbe di un prestito, poiché il Barcellona non sarebbe in grado di cedere Dani Olmo in prestito in questa specifica circostanza (così come Pau Víctor), ma piuttosto di una risoluzione contrattuale che permetterebbe a Olmo di liberarsi dal Barcellona senza alcun costo, continuando però a ricevere il suo stipendio. In questo scenario, potrebbe firmare per un altro club fino al 30 giugno, per poi rientrare nel club blaugrana in estate. Un’opzione decisamente insolita, ma che potrebbe diventare inevitabile se gli sforzi di Laporta non dovessero portare ai risultati sperati.
Tuttavia, a Barcellona si respira un clima di fiducia e ottimismo in vista della decisione del Governo, e l’ordinanza cautelare è stata vista come un segnale positivo. Sebbene diversi club della Liga siano pronti a denunciare il Barça per il presunto mancato rispetto delle normative, è altrettanto vero che una decisione governativa sarebbe difficilmente contestabile.