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Barcellona, gli ultimi numeri 10 prima di Messi

La maglia numero 10 del Barcellona è una camiseta storica: nel corso di quasi 122 anni di storia, il numero più iconico del sodalizio blaugrana è stato vestito da campioni del calibro di Luisito Suárez, Diego Armando Maradona, Gheorghe Hagi e Romário.

È però dal 1995, anno di entrata in vigore della numerazione fissa in Liga, che il Diez diventa ad appannaggio di un solo giocatore per tutta la stagione: vediamo quali sono stati i possessori del dorsale più ambito in questi ultimi 26 anni.

 

Ángel Cuéllar (1995/96)

Voluto da Cruijff per sostituire Romário, l’attaccante spagnolo viene prelevato dal Betis ed eredita da O Baixinho anche il numero di maglia. Purtroppo la successione non è delle migliori: nella stagione 95/96 colleziona solo 16 presenze con 2 gol, vincendo la Supercoppa di Spagna. Rimarrà a Barcellona un altro anno, vincendo una Copa del Rey con 0 gol stagionali ed il numero 11.

 

Giovanni Silva de Oliveira (1996/97 – 1998/99)

Giunto dal Santos per comporre una coppia d’attacco tutta brasiliana con Ronaldo agli ordini di Bryan Robson, in tre stagioni al Camp Nou (tutte disputate con la maglia numero 10) segna 35 gol in 107 presenze in tutte le competizioni. Palmarés di tutto rispetto con i Culé: 2 campionati, 2 Copa del Rey, 2 Supercoppe spagnole, 1 Coppa delle Coppe e 1 Supercoppa Europea.

 

Jari Litmanen (1999/2000)

Fortemente voluto da Louis Van Gaal, che l’aveva precedentemente allenato all’Ajax, il fantasista finlandese rimane una sola stagione in Catalogna, in cui veste il 10 per 32 presenze, mettendo a segno 4 gol. Decisivo per il suo allontanamento dopo un solo anno, l’esonero di Van Gaal a stagione in corso, sostituito da Lorenzo Serra Ferrer, nei cui piani Litmanen non rientrava. Nessun titolo in blaugrana per lui.

 

Vítor Borba Ferreira Rivaldo (2000/01 – 2001/02)

Trasferitosi al Barça dal Deportivo La Coruña nel 1997, veste per tre stagioni la maglia numero 11. Dopo gli addii di Giovanni e Litmanen, passa a lui il dorsale più pesante, che onora al meglio con 50 gol in 86 presenze, non vincendo però nulla in tale biennio, a dispetto delle 2 Liga, la Copa del Rey e la Supercoppa Europea precedentemente sollevate.

 

Juan Román Riquelme (2002/03)

Barcellona che batte la concorrenza di mezzo mondo quando, nell’estate del 2002, si assicura i servigi del prodigio del Boca Juniors, cui viene affidata subito anche la maglia che fu di Maradona. Il rientrante Van Gaal in panchina, però, non trova il feeling con l’asso argentino e nemmeno i successivi allenatori subentrati (Antonio de la Cruz e Radomir Antic) riescono a farlo rendere al meglio. Per Riquelme una sola stagione da 42 presenze e 6 gol.

 

Ronaldo de Assis Moreira Ronaldinho (2003/04 – 2007/08)

Primo acquisto della presidenza Laporta e stella del Barça di Rijkaard, Dinho arriva dal PSG e mantiene la maglia che già aveva in Francia e (da poco) in nazionale: nelle cinque stagioni in cui veste il 10 azulgrana assomma 204 presenze e mette a segno 94 gol, vincendo 2 campionati, 2 Supercoppe spagnole e 1 Champions League.

 

Lionel Andrés Messi (2008/09 – 2020/21)

Portato in Catalunya a soli 13 anni nel 2000, viene aggregato alla prima squadra dal 2004/05, vestendo prima il numero 30 e poi il 19. Dopo l’addio di Ronaldinho con destinazione Milan, la Pulga eredita il numero 10 ed entra a piè pari nella storia culer: 651 presenze e 630 gol, oscurando tutti gli altri campioni della seppur ricca tradizione del club. Passa al PSG con quello che è uno dei trasferimenti più discussi di sempre, andandosene dopo aver infranto tutti i record del Barça ed aver vinto vestendo il 10: 8 Liga, 7 Copa del Rey, 6 Supercoppe spagnole, 3 Champions League, 3 Supercoppe europee, 3 Mondiali per club.

giacomocobianchi

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