Le polemiche interne, il cambio allenatore, il taglio degli stipendi vista la situazione. Un’annata difficile per il Barcellona, spesso al centro di veri e propri casi che hanno lasciato poco spazio al campo, dove i blaugrana, almeno fino allo stop del campionato, si sono confermati primi in Liga e ancora in corsa per la Champions League. E un occhio, la dirigenza, lo avrà tenuto certamente impegnato con quei calciatori pronti al salire dal Barça B in Primera Division, e quelli in prestito tra Spagna ed Europa. Innesti niente male, soprattutto in chiave futura.
Com’è ormai lampante da anni, per essere un calciatore che ricalchi la filosofia del Barcellona bisogna essere tecnicamente dotati: è questo che contraddistingue la masia blaugrana. E ciò vale anche, e soprattutto, per la retroguardia: le fondamenta di una squadra incline a costruire gioco partendo dal basso. Inaki Pena, pronti della succursale in Segunda Division B, ha già dato modo di far vedere delle ottime qualità, in fase di possesso e non, ovviamente. Le 15 reti subite in 18 gare, con ben 8 clean sheet, lo rendono uno dei portieri più affidabili della categoria. Specie se affiancato da tre colossi come Ronald Araujo, Jean-Clair Todibo e Juan Miranda. Il primo, compagno di Pena in Segunda, si è dimostrato elegante quanto efficace: 3 reti e 3 assist da centrale difensivo ed una grossa mano all’intero reparto. Simile a quel che Todibo fece vedere a San Siro, nella gara di ritorno in Champions con l’Inter: un difensore ancora acerbo ma padrone dei propri mezzi e sicuro di sé, tanto da convincere il Barcellona non di privarsene, ma di lasciarlo in prestito secco allo Schalke 04, in Bundesliga, raggiungendo il suo compagno Miranda, in Germania già da agosto.
Il cervello di ogni squadra risiede, si sa, nella zona centrale del campo. Il Barcellona, qui, può vantare il reparto certamente più pronto e maturo: Monchu, Riqui Puig e Carles Alena. Il primo, nelle fila del Barça B, ha collezionato 8 gol e 3 assist da centrocampista centrale: un mediano molto prolifico, come non si vede dai tempi di Xavi in Catalogna. A completare il reparto, la mezzala che tanto piace a Setién e compagna di reparto dello stesso Monchu, visto come un predestinato a Barcellona: Puig. L’esordio stagionale in Liga proprio col nuovo allenatore e l’ottima prestazione in Copa del Rey hanno convinto i piani alti a trattenere lui e mandare in prestito Alena. Il mancino classe ’98 è approdato a Siviglia, sponda Betis, a gennaio, mettendo a segno due assist proprio nella coppa nazionale. Infine, il più “anziano” di tutti i calciatori proposti: Rafinha. Il classe ’93 tornerà ai blaugrana dopo l’annata al Celta Vigo.
Privo di una vera e propria punta, i dieci rientranti pronti a mettere di nuovo piede in Catalogna si concludono con l’esterno sinistro Pedri, in forza al Las Palmas e fondamentale, con 8 reti e 3 assist, alla salvezza dei suoi in Liga2. Chi, a giugno, conoscerà per la prima volta l’ambiente blaugrana, è il gioiello del Braga, Trincao: per 30 milioni di euro, il Barcellona se ne è assicurato le prestazioni a partire dalla prossima stagione. E visti i numeri (6 gol e 4 assist in 17 partite), non si può far altro che attendere l’esplosione di un vero e proprio craque.
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