Ieri sera voleva dire tanto il ritorno del quarto di finale di Champions tra Atletico e Barcellona. Serviva per dare conferme oppure smentire le voci che da qualche settimana giravano su una possibile crisi degli uomini di Luis Enrique. Il risultato, 2-0 a favore dei “Colchoneros” non lascia dubbi: l’Atletico si conferma una squadra importante anche a livello internazionale, mentre il Barca sembra essere finito in un dei momenti più brutti della sua recente gloriosa storia.
La doppietta di Griezmann ha distrutto le ultime certezze del Barcellona, spazzato via come se niente fosse, incapace di resistere al ciclone che il “Cholo” ha saputo abbattere contro la squadra più forte del mondo.
Una crisi che viene da lontano
Ma i problemi dei “Blaugrana” non sono certo venuti fuori ieri. Messi e compagni nell’ultimo mese hanno raccolto un punto in tre partite di Liga (il 2-2 in casa del Villareal, fra l’altro facendosi rimontare il doppio vantaggio) e ieri hanno assaporato la delusione più grande. Luis Enrique ci credeva, voleva un altro triplete, l’ennesimo nella storia di un club vincente ma sopratutto voleva essere il primo a vincere per due volte di fila la Champions League. Invece no, è finito il sogno però sono in momenti come questo che viene fuori la grande squadra perché ora serve una reazione immediata.
Il margine di errore è finito
Ora però gli errori non sono più ammessi. Perché se dopo il pareggio con il Villareal si parlava di incidente di percorso di una squadra schiacciasassi, le tre sconfitte successive (due in Liga e una in Champions) hanno messo in allarme il popolo “Blaugrana“. I punti di vantaggio sulla seconda sono scesi a tre, rispetto agli undici di un mese fa. Ma non si tratta solo di questo. A diminuire, oltre al margine sulle inseguitrici, è stato anche il gioco non più bello e imprevedibile come quello che da sempre caratterizza questa squadra. Il tridente è letteralmente sparito: Suarez è nervoso e ieri sera ha rischiato di finire anzitempo la partita, Neymar è fine a se stesso e poi lui, Messi che sembra subire la maledizione del 500. La “pulce” è ferma a quota 499 goal in carriera e in questo periodo nero anche il fuoriclasse argentino pare spento, incapace di reagire nel momento più importante della stagione.
Luis Enrique, ora tocca a te
Quando una macchina perfetta si inceppa e non è più in grado di svolgere il suo compito, bisogna portarla a riparare. Le vesti di meccanico le deve prendere Luis Enrique, che si trova ad affrontare il primo vero problema dai tempi di Roma. Servirà lavorare sulla testa; forse, il Barca si era sentito campione troppo presto e non te lo puoi permettere perché poi alle prime difficoltà entri in un loop dal quale fai fatica ad uscire. La stagione non è ancora finita, Liga e Copa del Rey sono ancora alla portata a patto che il motore riprenda a funzionare.