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Barcellona divino nel Derby: goleada e primo posto in attesa della Juve

Sarà stata l’estate complicata, la sessione di mercato meno esaltante degli ultimi anni, il cambio di allenatore o forse quella insolita sensazione di sentirsi davvero inferiori a qualcun altro ma il Barcellona di questo avvio di Liga è una squadra che non scende a patti con nessuno.

Finalmente il Barça ha qualcosa da dimostrare e questa carica adrenalinica rende a tratti crudele una squadra che ha passato fin troppo tempo a specchiarsi senza riuscire a tenere sotto controllo la propria bellezza. 2-0, 2-0, 5-0. Percorso netto, nessun gol subito e la prima goleada di stagione, per giunta ai rivali dell’altra parte della città il cui Derby quest’oggi è stato la rappresentazione di un massacro calcistico.

Sono 5 i gol blaugrana in questa notte di spettacolo del Camp Nou. I primi 3 portano la firma di un Messi spinto da una vocazione di onnipotenza. Una danza continua sul pallone, un tocco ad un ritmo interminabile con un’alternanza perfetta tra esterno ed interno del piede. C’è sempre quel mancino in ogni azione, c’è sempre un dribbling più bello di quello precedente. Messi fa quello che vuole, riesce a essere se stesso e segna uno dei suoi tre gol aggiungendo una giocata forse eccessiva ma che rende quell’azione un’opera d’arte.

E poi spazio per altre due marcature, più da scienziato che da mago, per mettere un’intera squadra ai suoi piedi. Ma il Barcellona non è solo Messi, vuole dare una dimostrazione di forza importante, ma di forza collettiva.

Ed ecco che allora il finale giocato su un lussuoso velluto rosso vede sfilare in carrozza anche Pique, autore di un bel gol di testa, e Suarez, protagonista forse meno in evidenza della serata ma bravo nel mettere in rete un pallone che dà morale sia a lui che all’autore del suo assist, quel Dembele arrivato con così tanto scetticismo che però sembra non sentire il peso delle cifre del suo cartellino.

Di gol ne sono arrivati tanti e con loro anche il gioco. Il Barcellona torna ad essere un’armonia grazie a movimenti collettivi che danno spazio a tutti. In questo contesto chi figura meglio tra i non citati è Jordi Alba, forse il più in forma di tutti.

Forse a spingere la squadra ad arrivare ad un livello così alto è anche l’avvio zoppicante del Real Madrid e l’odore dell’opportunità di creare un gap che nella passata stagione non ha mai avuto vita. Forse, perché questa squadra non sembra disposta a fare calcoli e ha dimostrato di voler tirar dritto per la sua via e non sbirciare la concorrenza.

La Juve oggi ha dato la sua esibizione ma poi ha dovuto guardare con occhi preoccupati il Barça di Valverde. Non è la squadra della scorsa stagione. Non è nemmeno quella umiliata ad agosto. E’ una squadra nuova con più carattere e più cattiveria, forse la peggiore da incontrare in questo momento.

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