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Vidal è ancora fondamentale per il Barcellona

Gli screzi con l’allenatore, l’esclusione dal Clasico. Arturo Vidal non è mai stato un personaggio facilmente addomesticabile: dal Leverkusen alla Juventus, fino alla Catalogna passando per la Baviera. Ma la vera costante nella sua carriera è stata la diretta proporzionalità tra carattere e qualità. Anzi, incisività.

Il cileno è stato proposto titolare da Valverde nel match contro l’Alavés: tanti palloni giocati, movimenti ad aprire la difesa avversaria e poi il gol. Una rete che gli scrolla di dosso tante insicurezze e dubbi: non che il Rey Arturo ne sentisse la pressione, ma forse anche uno come lui, in una piazza come quella dei blaugrana, aveva cominciato ad avvertire più di una responsabilità.

Dall’ultima mezz’ora contro il Real al tiro ad incrociare che spacca la porta di Pacheco: Valverde manda una segnale alla società, ai tifosi e alle pretendenti del cileno. Vidal è unico nel suo genere, nonostante le tante pedine che il Barça vanta a centrocampo: tanta quantità, tanta qualità ed un immenso bagaglio tattico che lo rende versatile e adattabile ad ogni contesto. L’allenatore spagnolo non vuole privarsene, nonostante un carattere non facile da gestire come quello dell’ex Bayern. Per un Barcellona sempre meno figlio della filosofia dei vari Cruijff e Guardiola, piuttosto cinico e pungente con i singoli. Uno stile che si adatta perfettamente alle doti del cileno, che segna ed esulta assieme a tutti i suoi compagni e si carica la squadra sulle spalle quando, nella ripresa, gli ospiti si svegliano e stremano i nervi dei catalani.

Il 4-1 finale ha tanti spunti: dalla rete di Griezmann, sempre più parte dell’organico blaugrana sia in campo che fuori, fino al rigore di Suarez, passando per il 50° gol di Messi nel 2019 e la rete della momentanea speranza di Pere Pons, catalano che spaventa, per qualche minuto, la Catalogna. Ma il 2-0 di Arturo è un messaggio all’Europa: Vidal è ancora fondamentale per il Barcellona.

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