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Barça-Real, è l’ora del Clasico: più che una partita

Barcellona e Real Madrid, Real Madrid e Barcellona. In una parola sola: il Clasico. In Spagna si attendono tanto i due giorni all’anno in cui queste due squadre si incontrano. Nonostante i dieci punti di differenza in classifica, con la Liga sempre più nelle mani dei blaugrana, il Clasico è come un trofeo a se: se vesti la maglia blaugrana o quella blanca, sogni di vincere almeno una volta nella vita questo incontro.

Il Clasico, però, non è solo calcio: questa partita ha radici politiche e storiche. Castiglia contro Catalogna, l’Impero contro gli indipendentisti. Una rivalità che si accese ai tempi di Francisco Franco, il quale fu accusato di proteggere il Real Madrid: il passaggio della Saeta Rubia Alfredo Di Stefano ai blancos è il più grande esempio. Ma c’è ben altro perché nel 1943, durante la semifinale della Copa del Generalisimo (il vecchio nome della Copa del Rey, in onore di Francisco Franco) dopo l’3-0 dell’andata in favore dei blaugrana, il ritorno si concluse con un roboante 11-1 in favore del Real Madrid. Quel pomeriggio a Chamartin l’atmosfera era pesantissima. Si racconta che furono fatte pressioni sui giocatori del Barcellona affinché perdessero la partita, addirittura sul tecnico in seconda Angel Mur che ricevette un pizzino dalla polizia segreta di Franco con su scritto: “Oggi dovete perdere”. Persino Pineyro, un collaboratore di Francisco Franco che nel 1940 divenne presidente blaugrana, si dimise per protesta.

Quello, però, è passato e gli scontri tra il Barcellona ed il Real Madrid sono andati avanti: quello di oggi sarà il Clasico numero 264, il Clasico in onore di Johan Cruyff. Il numero 14 più famoso al mondo portò fuori il Barça dalla mediocrità a metà degli anni ’70 come giocatore, e negli anni ’90 come allenatore. Oggi i blaugrana avranno delle motivazioni in più, per poter omaggiare Cruyff di questo successo, ma davanti ci sarà un Real Madrid affamato.

Se da un lato il Barcellona si sta confermando a livello mondiali dopo il triplete dello scorso anno, infatti, dall’altro in casa Madrid si sta vivendo una stagione tribolata: un girone fa, con quello 0-4 al Bernabeu, iniziava il declino di Rafa Benitez,  culminato con l’esonero a gennaio. Adesso sulla panchina del Real Madrid c’è Zinedine Zidane, al primo Clasico da allenatore, dove ritroverà Luis Enrique: i due hanno vissuto questo grande match sul campo, adesso lo vivranno dalla panchina.

Nonostante il campionato è chiuso, le pressioni su Zidane e sul Real sono tante: i blancos non vincono un Clasico al Camp Nou nella Liga da 2012, ultimo anno in cui i madrileni stavano in classifica davanti al Barcellona. Quello di oggi, inoltre, sarà un Clasico speciale per Andres Iniesta: il centrocampista bluagrana salirà a 33 presenze nel Clasico, avvicinandosi a Michel Gonzalez (34 presenze) e Santillana (35 presenze). Saliranno a quota 32 presenze, invece, Sergio Ramos e Lionel Messi. Quest’ultimo proverà a migliorare il record di sempre di marcature nel Clasico: è a quota 21, con 6 reti di vantaggio sull’acerrimo rivale Cristiano Ronaldo.

Gli spunti per un Barcellona-Real Madrid sono sempre tanti, alle ore 20.30 tutto il mondo guarderà il Camp Nou. Signori, a voi il Clasico.

Giovanni Mazzola

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