La grande sorpresa dei quarti di Europa League è arrivata dal Camp Nou: l’Eintracht Francoforte ha avuto la meglio sul Barcellona, agguantando la semifinale. Una doccia gelida per i Blaugrana, dati per favoriti per la vittoria finale.
Il terribile uno-due dei tedeschi
Dopo l’1-1 di Francoforte, si pronosticava un inizio arrembante del Barça tra le mura amiche. Invece, a rieccheggiare in un tempio come il Camp Nou, sono stati i venticinquemila tifosi dell’Eintracht. Il vantaggio degli uomini di Glasner è arrivato dopo soli 4 minuti. la trattenuta di Eric Garcia in area è valsa il rigore e la trasformazione glaciale di Filip Kostic. Nulla che non si potesse risolvere per i catalani, che nonostante l’inizio in salita hanno incominciato a macinare azioni e ad abbassare il baricentro dei tedeschi. Nel miglior momento per il Barça, lo 0-2 splendido di Borré: siluro dai 30 metri che ha trafitto ter Stegen. In meno di mezz’ora, le Adler hanno calato l’uno-due che ha cambiato mentalmente la partita: i Blaugrana, infatti, non si sono più ripresi.
Kostic spegne le speranze del Barça
La ripresa avrebbe dovuto riaprire il discorso qualificazione, e invece l’ha chiuso definitivamente col diagonale chirurgico di Kostic. La doppietta del serbo è arrivata in campo aperto, coi grandi spazi che si sono aperti giocoforza. Col Barcellona costretto a batter colpo per provare quantomeno a pareggiare i conti, l’Eintracht ha trovato praterie con cui i suoi velocisti offensivi sono andati a nozze, e lo 0-3 è stata una logica conseguenza. Per i catalani ben poco da salvare, oltre Busquets (autore dell’1-3, diventato poi 2-3 col rigore di Depay): un possesso insolitamente lento, prevedibile, con la giocata in verticale cercata a dir poco raramente. Grandi meriti a riguardo vanno ovviamente dati all’atteggiamento dei tedeschi, aggressivi in mezzo al campo e sempre pronti a raddoppiare ogni palleggiatore del Barça.
L’atteggiamento dei ragazzi di Xavi, orfano di Pedri, non ha convinto affatto: se pensare che una squadra ancora in ricostruzione e anagraficamente acerba potesse vincere in scioltezza un trofeo come l’Europa League era forse pretenzioso, aspettarsi qualcosa in più, davanti al proprio pubblico, era lecito. L’Eintracht tornerà a giocarsi la semifinale della competizione 3 anni dopo, con la consapevolezza di poter seriamente arrivare fino in fondo: eliminare il Barça darà certamente una spinta in più ai tedeschi.