Il campionato di Augsburg e Bayer Leverkusen sembra destinato a terminare senza troppi sussulti; i ragazzi di Roger Schmidt hanno ancora un ottavo di finale di Champions da giocare (con l’Atletico Madrid) ma sembra proibitivo che i tedeschi possano passare il turno. In Europa, però, i Werkself potrebbero tornarci il prossimo anno e, nonostante il sesto posto (occupato dall’Hertha Berlino)disti sei punti, è ancora possibile una qualificazione all’Europa League ma bisogna vincere il match di stasera. Alla WWK Arena non sarà una passeggiata di salute perché i ragazzi di Manuel Baum hanno come obiettivo quello di chiudere definitivamente il discorso salvezza. Gara delicata, quindi, quella che apre la ventunesima giornata di Bundesliga: salvezza ed Europa League in palio, i tre punti sono una priorità.
Una Bundesliga così aperta (dal secondo al decimo posto tutte possono giocarsi l’accesso alla Champions e all’Europa League), anche la salvezza può riservare delle sorprese. La vittoria della scorsa settimana del Darmstadt sul Dortmund ha fatto tornare in gioco anche i ragazzi di Torsten Frings; è per questo che l’Augsburg non può permettersi passi falsi se non vuole rischiare di essere risucchiato nelle zone calde della classifica. Gli otto punti di vantaggio sulla terzultima non sono un margine che fa stare tranquilli e, in un turno dove le dirette concorrenti hanno tutte impegni difficili, è fondamentale fare bottino pieno.
Martedì l’impegno europeo con l’Atletico Madrid, oggi la gara con l’Augsburg. Nonostante la gara di Champions League abbia un sapore diverso, stasera per i ragazzi di Roger Schmidt è fondamentale fare risultato perché, obiettivamente, è più fattibile tornare in Europa dal campionato rispetto al trionfare nella coppa dalle grandi orecchie. La gara di stasera per le Aspirin rappresenta l’ultimo treno europeo; in una giornata, infatti, in cui chi è davanti potrebbe perdere qualche punto (Hertha e Colonia su tutte) diventa determinate uscire dalla WWK Arena con i tre punti. Perché per tornare in Europa, paradossalmente, è vietato pensare all’Europa.
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