La nobile città di Augsburg, una delle più antiche di Germania, si è sempre contraddistinta come centro culturale, come la storia impone. Fondata da Ottaviano Augusto, è stata anche al centro del commercio prima di sviluppare un proprio lato industriale. Oltre al tessile – al quale in città vi è dedicato un museo statale – e ai grandi nomi come Siemens, MAN, AirBus e KUKA, c’è un’altra fabbrica che nella seconda metà del 2017 ha preso piede attirando tutte le attenzioni ad Augsburg: la FinnGregorson, la fabbrica del gol.
Ad Augsburg sotto il profilo calcistico non c’è infatti la stessa storia che rappresenta la città a livello culturale. L’omonima squadra ha infatti in bacheca soltanto un paio di campionati di Regionalliga Süd, quando ancora era terza divisione, e diversi titoli locali della Baviera. Nel 2011 è arrivata la prima storica promozione in Bundesliga, seguita da due salvezze sofferte e quattro tranquille, più un clamoroso quinto posto nel 2014/15. Dopo aver toccato il punto più alto con la qualificazione in Europa League, l’FCA è ritornato a galleggiare nella medio-bassa classifica, almeno fino a quest’anno: al momento fa infatti parte della bolgia di dieci squadre che puntano all’Europa. Il merito di questa piccola impresa è da ricondurre soprattutto alla FinnGregorson, la cui produzione totale di 19 gol sta lasciando tutti a bocca aperta, oltre a far sognare i tifosi della WWK Arena.
Alfred Finnbogason e Michael Gregoritsch hanno due carriere totalmente opposte. Il primo sta rilanciandosi alle soglie dei 30 anni dopo essere passato da potenziale crack – ai tempi dell’Heerenven – a oggetto misterioso, mentre il secondo, austriaco di nascita, è sempre passato in sordina ed è solo al terzo anno di Bundesliga; quando in estate l’Augsburg ha deciso di investirci 5.5 milioni di Euro rendendolo il secondo acquisto più caro della storia del club storcere il naso era lecito. Ora però, dopo le prime 17 giornate di Bundesliga, i pareri sono già cambiati.
Finnbogason e Gregoritsch hanno prodotto rispettivamente 11 e 8 gol nelle prime 17 giornate, per un totale di 19 reti. Sono la seconda miglior coppia offensiva in termini di gol realizzati, dietro solo al duo composto da Lewandowski e Vidal (20 totali, 15 e 5) e alla pari con Aubameyang e Philipp (13+6). In termini di peso specifico dei gol sul bilancio della squadra non c’è però competizione: la FinnGregorson ha messo la firma sul 70.4% dei gol segnati in Bundesliga dall’Augsburg, per un totale di 19 gol su 27 totali. La seconda migliore è del Friburgo – Petersen e Niederlechner, 8 e 2 – ma con un’incidenza totale del 58.9%. C’è anche un altro record che appartiene a Finnbogason e Gregoritsch nella stagione 2017/18: sono gli unici due compagni di squadra a essere in top 10 nella classifica marcatori, rispettivamente al terzo e al sesto posto.
Per i conoscitori del calcio europeo l’islandese è una sorpresa solo relativa. In Eredivisie, per la precisione a Heerenveen, aveva segnato 53 gol in due stagioni tra il 2012 e il 2014 prima di smarrirsi in giro per il vecchio continente. Nelle ultime 3 stagioni tra Real Sociedad, Olympiakos e il primo anno e mezzo ad Augsburg ha firmato soltanto 16 gol totali. A febbraio spegnerà 29 candeline e sta tornando sotto i riflettori dopo esserne stato forse abbagliato nel suo periodo olandese. In stagione Finnbogason ha realizzato un totale di 11 reti tutte da dentro l’area, il suo territorio di conquista preferito. Il classe ’89 non è però soltanto un rapace, bensì un giocatore tecnicamente completo e con ottima visione. Lo dimostrano i 23 key passes (più due assist) nelle sue sedici presenze. Vanta inoltre un eccellente 70% di shot accuracy oltre che una percentuale realizzativa totale del 27.5%.
Il secondo acquisto più costoso della storia dell’Augsburg si è calato da subito nella nuova realtà dopo i due anni di Amburgo passati tra alti e bassi. Al momento il classe 1994 è uno dei giovani più in vista della Bundesliga e potrebbe finire sui taccuini di squadre importanti. A colpire di lui è soprattutto la capacità di lavorare per i compagni e di essere concreto. Gregoritsch ha vinto il 55% dei duelli su una media di 5.9 totali per gara giocando da seconda punta dietro a Finnbogason. Questa sua capacità di essere un fattore sui lanci lunghi e nel gioco aereo rappresenta un toccasana soprattutto per il compagno di reparto, che ha meno attenzioni della difesa su di sé. L’austriaco deve però migliorare in termini di precisione e di tecnica. In Bundesliga 2017/18 è il terzo per conclusioni tentate (49) con una precisione di poco inferiore al 50%.
La complementarietà di Finnbogason e Gregoritsch è forse la principale arma che ha a disposizione Manuel Baum per provare ad arrivare a un posto in Europa. I due attaccanti rendono al meglio quando sono in campo contemporaneamente e il tecnico sta costruendo proprio su questa intesa le sue fortune, le quali però sono attese al vaglio della continuità. Il rischio che si tratti di una one-season-wonder è dietro l’angolo, sebbene la stagione 2017/18 sia soltanto arrivata al giro di boa. In Bundesliga vedere squadre che volano per metà stagione e poi crollano è quasi abitudine e l’Augsburg potrebbe essere soltanto l’ennesima della lista. Tanto, se non tutto, sta nelle mani della FinnGregorson: alla fabbrica del gol il compito di fornire il fabbisogno di punti per l’Europa.
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