Il nome del club (Ατρόμητος, “senza paura”) per certi versi calza a pennello. In tempi odierni, era del calciomercato dilagante, poter solo pensare di ottenere un posto per giocarsi la qualificazione in Europa senza spendere una dracma in sede di trattative è cosa ardua. Credetemi, l’Atromitos non ha messo mano al portafoglio nelle ultime tre estati (l’ultima uscita risale ai 300mila euro spesi nell’agosto 2015 per Stojcev e Matei). Aveva pure ceduto due dei suoi pezzi più pregiati (il terzino Alexandros Katranis al Saint-Étienne per 800mila euro, l’ala Dimitrios Limnios al PAOK per 900mila) rimpiazzandoli con acquisti senza esborsi. In porta Andreas Gianniotis prestato dall’Olympiakos, poi i difensori Chatziisaias e Giannoulis con la stessa formula dal PAOK e il restyling a centrocampo, tra parametri zero (Theodoros Vasilakakis dallo Skoda Xanthi, Georgios Manousos dal Platanias) e scommesse svincolate (il brasiliano Madson). Ad annacquare il brodo, quattro giovani talenti dalle giovanili promossi in prima squadra: i portieri Mandas e Kinalis, i difensori Giataganakis e Stroungis, l’attaccante Lazaridis.
A detta di molti era una sfida persa in partenza, più che una lucida mission aziendale. In uscita c’erano stati molti veterani, e questo incuteva molto timore tra i tifosi: in una sola sessione avevano salutato il portiere Gorbunov (35 anni), il terzino Kontoes (32), il mediano e leader Giannis Maniatis (31). L’attacco, poi, era stato completamente smembrato: via il Stojcev (31), Tonso (28), Platellas (29), Brito (35) e soprattutto Anthony Le Tallec. Quella che sarebbe stata un’annata anonima, da lotta per non retrocedere, è invece diventata una stagione trionfale. L’Atromitos ha concluso quarto, a un solo punto dall’Olympiakos terzo e con un margine di 11 lunghezze sull’Asteras Tripolis quinto. Un risultato griffato dal tecnico austriaco Damir Canadi, arrivato l’estate scorsa dal Rapid Vienna e condottiero di un gruppo spremuto al meglio. Il portiere Gianniotis s’è meritato il rientro all’Olympiakos, gli otto assists del terzino Giannoulis hanno convinto il PAOK a lasciarlo ad Atene ancora un po’, a centrocampo giganteggiavano Madson (svincolato dopo tre anni in Romania all’Universitatea Craoiva), e il bosniaco Azer Busuladzic arrivato dalla Dinamo Bucarest, con menzione speciale per Umbides e Vasilakakis. Il colpo da biliardo è stato però Amr Warda in prestito dal PAOK: 8 reti e 7 assist per l’egiziano, titolare davanti con Dauda (9 e 3) e Nicolas Diguiny. Per il francese, alla seconda stagione a Peristeri, 10 gol e 7 passaggi decisivi. E in estate, quando è stato ceduto all’Aris Salonicco, la sua assenza è pesata.
L’autogestione economica di un club è molto spesso un miraggio. Ed è dunque sorprendente, in questo contesto, che un club come l’Atromitos sia riuscito a fare mercato per tre anni senza sborsare un solo euro togliendosi parecchie soddisfazioni. Dall’ottava all’undicesima giornata di Super League 2017/18 erano in testa davanti a tutti, a metà stagione avevano il miglior rendimento in trasferta e s’erano concessi il lusso di vincere al Karaiskakis e allo Spyros Louis, contro Olympiakos e AEK. Canadi aveva sperimentato moduli alternativi al solito 4-2-3-1, il 4-4-2 classico e il 3-4-1-2 per coprirsi contro avversari sulla carta superiori, ma il vero segreto è stato la lungimiranza dirigenziale. Giovani e greci, il mantra. Alchimia vincente, che ha portato l’Atromitos a giocarsi l’Europa League. E poco importa se nel doppio confronto con la Dinamo Brest il sogno europeo sia tristemente svanito per un gol subito in casa al 95′. campionato oggi i biancoblù hanno battuto in trasferta il Panetolikos con una doppietta del 22enne Efthymios Koulouris. Per ripartire e sognare ancora i primi posti. Senza spendere niente in sede di calciomercato, e senza paura.
Dinamo Brest-Atromitos 4-3 (giovedì 26 luglio 2018, GOSK Brestskiy)
Dinamo Brest (3-4-3): Pavlyuchenko; Filipovic (dal 45′ Nekhajchik), Gabi, Veretilo; Noyok, Osuchukwu (dal 62′ Zaleskiy), Kargas, Yuzepchuk (dal 76′ Vitus); Khoblenko, Savitskiy, Fameyeh. All: Shpilevski. A disp: Gutor, Krivets, Kirilenko, Nivaldo.
Atromitos (4-2-3-1): Mirkovic; Natsos, Risvanis, Chatziisaias, Giannoulis; Busuladzic, Madson (dal 46′ Nsikulu); Manousos (dal 75′ Mujakic), Vasilakakis (dal 46′ Garoufalias), Bruno; Koulouris. All: Canadi. A disp: Megyeri, Karasalidis, Kivrakidis, Umbides.
Reti: 5′ Filipovic, 13′ rig., 61′ e 70′ Savitskiy, 74′ Manousos, 90′ aut. Veretilo, 88′ Koulouris. Ammoniti: Osuchukwu, Khoblenko, Fameyeh (D), Koulouris (A). Arbitro: Sánchez Martínez (Spagna)
Atromitos-Dinamo Brest 1-1 (giovedì 2 agosto 2018, stadio comunale di Peristeri)
Atromitos (4-2-3-1): Mirkovic; Kivrakidis, Risvanis, Chatziisaias, Giannoulis; Sakic (dal 75′ Manousos), Madson; Umbides, Kotsopoulos (dal 60′ Nsikulu), Mujakic (dal 60′ Vasilakakis); Koulouris. All: Canadi. A disp: Megyeri, Karasalidis, Busuladzic, Natsos.
Dinamo Brest (4-2-3-1): Gutor; Veretilo, Filipovic (dall’82’ Babawo), Kargas, Vitus; Osuchukwu, Noyok; Savitskiy, Khoblenko (dal 68′ Nekhajchik), Yuzepchuk; Fameyeh (dal 46′ Nivaldo). All: Shpilevski. A disp: Pavlyuchenko, Zaleskiy, Krivets, Sadovskiy.
Reti: 80′ Manousos, 90’+5 Nekhajchik. Ammoniti: Mujakic, Koulouris, Giannoulis, Nsikulu, Mirkovic (A), Osuchukwu, Filipovic, Khoblenko, Fameyeh, Kargas. Espulso: Mujakic (A) dalla panchina, al 63′, per insulti. Arbitro: Shmuelevic (Israele)
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