L’Atlético ha ospitato il Valencia nel posticipo del giro di boa in Liga: il girone di andata di colchoneros e murcielagos si è chiuso tra le mura del Wanda Metropolitano.
Le inseguitrici non hanno deluso: il Real sull’Alaves, il Barcellona sull’Elche ed il Siviglia sul Cadice. Il Cholo sa che blancos e blaugrana saranno i veri ostacoli per un titolo che va consolidandosi di gara in gara: il vantaggio di 7 punti sui primi e di 10 sui secondi resta, dopo il 3-1 di questa sera nel segno, ormai consueto, di Suarez.
Le difficoltà e le insicurezze, poche gioie ed il vortice retrocessione assolutamente da evitare: i murcielagos approdati a Madrid avevano sì bisogno di punti ma soprattutto di una prestazione convincente. Javi Gracia manda in campo un undici capace di fermare la capolista sul pareggio nel primo tempo, giocando nel complesso una gara vivace e mai totalmente chiusa. Addirittura sono gli stessi ospiti a trovare il vantaggio contro la miglior difesa del campionato: all’undicesimo è Racic a trovare il gol della domenica, con un sinistro imparabile per Oblak. Prima rete in Liga per il serbo che però regala un vantaggio di soli 10 minuti a Gracia: sugli sviluppi di un angolo è Joao Felix ad insaccare con un’acrobazia, di suola. Le squadre sono dunque andate a riposo dopo una prima frazione intensa, con tante occasioni ed un Valencia consapevole di poter far male ad una squadra solida come l’Atleti.
La ripresa, sulla falsa riga del primo tempo, si è riaperta nell’incertezza generale e con un piglio sempre più diligente di un buon Valencia. Gli ospiti sono crollati però davanti al fuoriclasse della serata: Luis Suarez. Il pistolero sforna un’autentica perla al 55′, quando da posizione defilata, con un colpo da biliardo, trova il palo lontano. Rete numero 17 per l’uruguagio che festeggia così il suo 34° compleanno e gara in discesa per il Simeone: gli ospiti non demordono ma crollano fisicamente e sull’asse Llorente-Correa l’Atlético trova il 3-1. Un finale totalmente in mano ai colchoneros, che più volte hanno rischiato di dilagare, nella versione più spettacolare del cholismo vista nei 10 anni di panchina di Diego.
La capolista se ne va, continua a vincere e sulle ali dell’entusiasmo (e di una distanza decisamente favorevole dalle inseguitrici) ha posto un altro importante tassello verso una Liga che sembra sempre più rojiblanca.
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