In Biscaglia, precisamente a Bilbao, si soffre di nuova malattia: il mal di trasferta! A soffrirne sono i leones, o meglio, i calciatori dell’Athletic Club, una delle mai retrocesse dalla Primera Divisiòn insieme a Real Madrid e Barcellona, nonché una delle compagini più vincenti del calcio spagnolo. Lasciando però da parte la storia, analizziamo il momento negativo della squadra guidata da Ernesto Valverde, incapace in questa stagione di fare punti lontano dal San Mamés, stadio invece in cui ha un ruolino di marcia da prima della classe!
Partiamo da questa specifica classifica. Nelle 14 gare giocate al San Mamés l’Athletic Club ha totalizzato ben 33 punti, con 10 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta. Un bottino da applausi considerando che condivide il primato con il Real Madrid, seppur con una partita in più. L’unica sconfitta in casa è arrivata con il Barcellona di Luis Enrique (0-1) il 28 Agosto, giorno da cui Valverde è riuscito a rendere un fortino il San Mamés, al punto che nei successivi 12 incontri, nessuna squadre è uscita dallo stadio con 3 punti. Ma cosa succede quando i rojiblancos giocano in trasferta?
Buio totale! Dalle 12 gite fuori porta gli uomini di Valverde sono tornati con un “bottino” di soli 8 punti. 2 le vittorie (su Deportivo e Granada), 2 i pareggi (con Espanyol e Leganés) e ben 8 le sconfitte. Se con Siviglia, Barcellona, Real Madrid e anche Las Palmas, gli 0 punti sono tollerabili, i leones sono colpevoli di poca personalità e concretezza contro le più piccole Gijón, Betis, Malaga e anche Valencia. Doloroso pensare che con una decina di punti in più l’Athetic avrebbe occupato la quarta posizione in solitaria e avrebbe potuto insidiare il terzo posto al Siviglia, in una Liga in cui l’Atletico Madrid è in difficoltà e potrebbe rimanere fuori dalla Champions League.
Sono solo 7 le reti dell’Athletic nei 12 incontri stagionali in trasferta. Una media di un gol ogni due partite che va peggiorando se consideriamo nelle ultime 5 gare lontano da casa i leones non hanno mai segnato e che l’ultimo gol risale al 28 Novembre in occasione del 3-1 subito al Gran Canaria con il Las Palmas. Sotto accusa l’attacco rojiblanco che ha totalizzato solo 32 reti in Liga, e che fa ancora troppo affidamento su un Aduriz non più in grado di reggere fisicamente un’intera stagione a causa dei suoi 36 anni.
Tutti questi dati fanno riflettere, se si pensa a dove sarebbe potuto essere l’Athletic con qualche vittoria in più. Probabilmente si sarebbe sentito parlato di miracolo basco o del mago Valverde, non ce ne voglia Sampaoli (autore di una stagione da applausi a Siviglia). Con il condizionale però non si scrive la storia e a Bilbao lo sanno bene. Delle 6 finali disputate dai baschi negli ultimi 10 anni tra Copa del Rey, Supercoppa ed Europa League, l’Athletic Club ha vinto solo una Supercoppa di Spagna, sintomo di una squadra che non riesce a fare quel salto di qualità che gli permetterebbe di avvicinarsi, non arrivare, al livello delle regine di Spagna.
La “colpa” è, in parte, della politica del Club di tesserare solo calciatori baschi o che siano cresciuti in un settore giovanile basco. Questo causa una inevitabile povertà tecnica nella rosa, se confrontata a quelle di altri club medi (vedi Villarreal o Siviglia) che hanno potuto rafforzarsi in ottica moderna, prelevando calciatori sia dall’Europa sia dal Sudamerica e creando rose sempre più competitive. Il lato positivo di questa politica è la creazione di unità tra i calciatori e i tifosi baschi che al San Mamés si fondono in una realtà sola con risultati eccellenti.
Finora i calciatori che hanno reso di più sono gli anziani Raul Garcia e Aduriz, che con 26 gol in due sono i più profilici del Club. A 31 anni il migliore del centrocampo dei leones è ancora Benat, instancabile. Mentre in difesa Laporte e la sorpresa Lekue sono senza dubbio quelli con un rendimento più costante e felice. Forse è proprio questo il problema dell’Athletic, quello di non riuscire a migliorare una rosa ormai non più troppo giovane, dipendente dai veterani e in attesa (ancora) dei vari Muniain, Iturraspe, De Marcos, San José.
Lasciamo ad altri le voci su un Valverde distratto e non più interessato alla causa Athletic Club, perché vicino alla panchina del Barcellona per il dopo Luis Enrique.
A 12 giornate dal fischio finale della Liga 2016-17 per i leones non è ancora tutto compromesso. Se l’Athletic ha salutato l’Europa League in modo vergognoso, regalando il passaggio del turno all’Apoel Nicosia, ora deve riuscire a reinvestire le energie in più per recuperare posizioni in Liga. Il calendario non sorride ai baschi, che saranno impegnati in trasferte difficilissime (tralasciando l’Osasuna), ma gli uomini di Valverde dovranno reagire già domenica, in cui si recheranno all’Anoeta in un Derbi Vasco dal sapore europeo. Vincere nuovamente il derby significherebbe acquisire quella carica mentale per cambiare passo e trionfare in trasferta dopo 5 mesi di digiuno. Quello che non mancherà è senza dubbio lo spettacolo e speriamo gol come questo (Muniain nel 3-2 sulla Real Sociedad al San Mamés)
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