“Non ci sono parole per questo enorme shock, la mia solidarietà va alle famiglie della gente scomparsa, un enorme rispetto per coloro che stanno rischiando la vita per salvare gli altri, vorrei che tutti rimanessimo uniti e non dimenticassimo mai questa tragedia”. Non è certamente stato il solo, Giannis Antetokounmpo, lui che di Atene e dell’Attica è originario, a dedicare un pensiero agli incendi che hanno colpito la regione ellenica a fine luglio. Il cestista greco è infatti nato e cresciuto a Sepolia, distante 37 chilometri da Megara, dove tra Maratona e Rafina sono scoppiati gli incendi che purtroppo hanno monopolizzato per qualche giorno le pagine di cronaca ellenica. La conta dei morti recita quota 91, comprendendo anche la straziante storia delle due gemelline che avevano commosso il mondo, addormentatesi per sempre tra le braccia dei nonni, e le notizie sono sconcertanti: paesi interi dilaniati dalle fiamme, inutili corse per evitare la morte. Il mondo dello sport non è rimasto indifferente, tanto da indurre perfino due parti storicamente litigiose tra loro come Olympiakos e Panathinaikos a deporre per un momento le armi.
Il colosso farmaceutico Vianex è di proprietà della famiglia Giannakopoulos, e in particolar modo di tre fratelli: Kostas, scomparso a 85 anni nel mese di aprile, Thanasis, nato nel 1931 come il terzo, Pavlos, che agli inizi di giugno ha visto per la ultima volta il suo Panathinaikos, a 89 anni. La holding del Panathinaikos, nelle sue accezioni cestistica e calcistica in particolar modo, è tutta in mano ai Giannakpoulos e oggi è presieduta da Dimitris Pavlos Giannakopoulos, figlio di Pavlos del quale ha pure preso il secondo nome. Tutto questo per dire che la famiglia Giannakopoulos è strettamente legata ad Atene ed essendo proprietaria di Vianex ha inviato medicinali e generi di soccorso per aiutare gli sfollati, nelle ore immediatamente successive agli incendi. Dalla parte del Panathinaikos si sono schierati tantissimi, sui social, tra cui vale la pena ricordare Marcus Berg e Djibril Cissé. A breve distanza ecco anche Vasilis Tsiartas (campione d’Europa 2004) metter all’asta una maglia di Zidane, facente parte della sua collezione privata. Il ricavato è stato interamente devoluto alla ricostruzione e agli aiuti per combattere gli incendi, mentre tantissimi volontari si sono prodigati per portare il loro aiuto. Tra di essi si conta una certa componente del Panathinaikos, che hanno distribuito cibo, vestiti e medicine in collaborazione coi tantissimi volontari, risultando decisivi nelle zone di Rafina e Mati, dove le immagini di madri morte abbracciate ai figli hanno immediatamente ricordato l’eruzione di Pompei ed Ercolano.
“L’Olympiakos piange insieme al popolo greco per i connazionali che hanno così tragicamente perso le loro vite – si leggeva in un comunicato diramato dai biancorossi del Pireo, che poi sarebbero passati ai fatti – Evangelos Marinakis offrirà immediatamente un milione di euro per alleviare le sofferenze di chi ha patito gli incendi”. Nel mentre, verrà fatto sì che i tifosi del club e chiunque altro volesse possa contribuire offrendo denaro per chi ne ha bisogno (Piraeus Bank, la Banca Nazionale di Grecia e Alpha Bank). Comunicato di un certo peso, concluso emblematicamente con “Σε αυτές τις δύσκολες ώρες όλοι οι Έλληνες πρέπει να είμαστε ενωμένοι και να σταθούμε δίπλα στους συνανθρώπους μας που δοκιμάζονται”. Tradotto: “In questi momenti difficili, tutti noi greci dobbiamo stare dalla stessa parte e schierarci dai nostri concittadini che soffrono”. Martedì 24 luglio, al Toumba, s’è giocata l’andata del playoff per accedere alla fase a gironi di Champions League: il PAOK padrone di casa ha battuto il Basilea per 2-1 – reti di José Alberto Cañas al 32′ e Aleksandar Prijovic all’80’ (prima del gol ospite firmato Ajeti). In ogni caso, il 100% dell’incasso è stato donato alle famiglie colpite dagli incendi: “Η σκέψη μας είναι στις οικογένειες των θυμάτων και σε τρόπους περαιτέρω βοήθειας”, “i nostri pensieri vanno alle famiglie delle vittime e alle modalità in cui prestare nuovi aiuti”.
Sabato 8 settembre, invece, a Peristeri è stata organizzata un’amichevole tra Atromitos e Panathinaikos, col dichiarato scopo di donare la totalità dell’incasso alla medesima causa. A un certo punto, sugli spalti, i tifosi biancoverdi avrebbero lanciato un razzo contro i padroni di casa, la polizia è entrata nell’impianto, la gara è stata sospesa per qualche minuto ma poi è stata portata regolarmente a termine. A fine partita il Panathinaikos ha duramente condannato l’accaduto (“Ένα φιλικό φιλανθρωπικού χαρακτήρα όπου συμμετείχε ο Παναθηναϊκός με στόχο να συγκεντρωθούν όσο περισσότερα έσοδα για τους πυρόπληκτους από τη φονική πυρκαγιά στο Μάτι Αττικής”). Ma sono pur sempre greci, in fondo.
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