Al Gewiss Stadium di Bergamo, Atalanta–Young Boys è stata la partita che ha aperto la seconda giornata del gruppo F di UEFA Champions League. Dopo il pareggio di due settimane fa a Vila-real, la Dea ha trovato la vittoria contro i ragazzi di Wagner, capaci di battere il Manchester United nella prima giornata.
L’incertezza dell’Atalanta e la velocità degli svizzeri
Pronti via e Gasperini ha perso uno dei perni del suo undici titolare: dopo 10 minuti è infatti Gosens a dare forfait. Con l’uscita del tedesco, inaspettatamente, i bergamaschi hanno perso ritmo e intensità. L’importanza di Robin nello scacchiere di Gasp è cosa nota, ma vedere l’Atalanta non riuscire ad esprimersi dopo la perdita di una pedina non è una questione altrettanto scontata. Lo sbandamento, però, è durato poco e soprattutto è rimasto circoscritto spesso in mezzo al campo, dove i ragazzi di Wagner non spiccano certo per qualità. La vera insidia per la Dea è stato il tridente dello Young Boys: Ngamaleu, Siebatcheu ed Elia, tre velocisti e pericolosissimi in campo aperto. Proprio per questo, la mossa di Gasperini capace di limitare anche i tre tenori degli svizzeri: un terzetto difensivo meno alto del solito, piuttosto sganciato a chiudere la profondità agli attaccanti di Wagner. L’Atalanta, così, ha ripreso il dominio del campo e del gioco, trovando anche il vantaggio nella prima frazione, giustamente annullato per la posizione irregolare di Toloi.
Il dominio nerazzurro
La ripresa, nonostante un inizio disordinato e simile, a tratti, al primo tempo, è stato esclusivamente di stampo orobico. Lo Young Boys si è rintanato dentro e a ridosso della propria area, concedendo un palleggio sempre più intenso ai padroni di casa, che alla mezz’ora hanno trovato il meritato vantaggio con Pessina. Primo gol in una competizione europea per il nazionale italiano, che aveva trovato i soli gol in un palcoscenico europeo proprio in estate con gli azzurri. L’inerzia del match ha poi aiutato l’Atalanta, che ha concesso campo agli svizzeri, neutralizzandoli all’altezza del centrocampo e ripartendo pericolosamente.