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Atalanta colpita duro da Stieler: il Real vince in 10 contro 11

La prima sfida della storia tra Atalanta e Real Madrid si presentava come un’occasione importante per i nerazzurri. Consci di poter contare su tutti i calciatori più importanti, fatta eccezione per il solo Hateboer, i bergamaschi avevano impostato la partita in maniera propositiva e tutt’altro che timorosa contro i Blancos, orfani di Benzema, Sergio Ramos, Hazard, Marcelo, Rodrygo e Valverde. Non è mai bello ridursi a parlare di arbitri, ma è innegabile discutere della gestione dei cartellini di Stieler. L’espulsione di Freuler ha creato un prima e un dopo nei 90 minuti rivoltando la gara come un calzino.

Un fallo che interrompe sicuramente la penetrazione di Ferland Mendy, oggi strepitoso a tutto campo e decisivo tanto qui quanto per l’unica rete della gara, ma che vede il terzino francese allargarsi verso l’out e non meritevole di un cartellino rosso. Espulsione che, peraltro, Stieler non mette in discussione un sol istante al minuto diciotto passando poi sopra una netta ammonizione per Modric su Pessina e sul mani di Vazquez.

Fatta questa doverosa parentesi, il Real Madrid ha sfruttato lo spazio come miglior amico mettendo in mostra il tandem ‘piccolo’ formato da Vinicius jr e Asensio con Isco che ha giocato da secondo regista attirando su di sé le attenzioni della difesa atalantina. La stessa azione dell’espulsione nasce da un fraseggio rapido che apre il campo a Mendy in maniera magistrale.

Di fatto, la Dea si è trovata in un istante in dieci uomini e senza Duvan Zapata, uscito acciaccato, senza poter quindi contare sull’uomo più fisico del proprio attacco per sopperire all’inferiorità numerica. La prestazione da unico terminale di Muriel, prima, e la comparsata di Ilicic, poi, non hanno soddisfatto Gasperini che ha inserito nel finale Malinovskij. L’Atalanta, nonostante abbia subito il dominio territoriale del Real, ha mostrato gli artigli fino alla rete di Mendy giocando una grandissima partita difensiva. Lo stravolgimento del piano tattico non ha toccato le prestazioni di tutti e cinque i difendenti con Romero che dimostra la sua efficacia nei recuperi a più riprese, Toloi che gioca molto bene in anticipo su Vinicius Jr e Djimsiti utilissimo nei raddoppi venendo spesso in aiuto di Gosens. Il laterale tedesco ha, inoltre, letteralmente vinto ogni duello aereo e Maehle ha saputo tenere testa a Mendy finché ha potuto.

A decidere la partita è stata l’inevitabile trincerata dell’Atalanta nella propria metà campo da inizio secondo tempo. Il dominio spagnolo nel palleggio e le carenze di Ilicic e Muriel nelle coperture preventive hanno tolto certezze al primo pressing bergamasco scoprendo il fianco alle iniziative dei Blancos. La rete arriva nel momento peggiore, quando Gasperini aveva deciso di dare un segnale alla squadra togliendo il deludente Ilicic dopo pochi minuti. L’appoggio di Modric non sembra aprire grandi spazi a Mendy, ma il destro preciso da lontano passa in mezzo a tante maglie e muore alla sinistra di Gollini. I gol rischiano di essere almeno due nel finale con Palomino che si immola su Casemiro evitando il peggio.

Proprio Casemiro può essere un fattore a cui appendersi per il ritorno. Il giallo rimediato al minuto ventitré vale la squalifica e, se come pare, il Real non riuscirà a recuperare tutti i suoi uomini, potrebbe essere un fattore da considerare sapendo quanto Zidane affidi le sorti dell’equilibrio del proprio centrocampo al brasiliano. Gli ultimi novanta minuti della sfida tra Real e Atalanta sono tremendamente aperti e non è detta l’ultima parola se i bergamaschi saranno al completo. Certo, la sconfitta nella partita di andata lascia l’amaro in bocca per come è maturata, ma gli uomini di Gasperini non hanno nulla da rimproverarsi. Hanno giocato un tipo di partita non previsto dovendo rinunciare all’unico giocatore in grado di tenere da solo il reparto offensivo.

Francesco Di Stefano

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