Calcio

Atalanta, rigore inventato: insorge anche un campione del Mondo

L’Atalanta avrà bisogno di tempo per digerire quanto accaduto con il Brugges. L’andata dei play off di Champions League si chiude nel peggiore dei modi possibile per la Dea, beffata nel punteggio e soprattutto da come è maturato il 2-1 finale. Un rigore che farà discutere a lungo, anche sul regolamento e l’interpretazione dell’azione e della decisione presa da chi era al VAR.

Atalanta, un rigore mai visto

A decidere la sfida è stato Nilsson, che entrando dalla panchina ha spostato equilibri e destini del match complice il direttore di gara, il turco Meler, protagonista di una decisione abbastanza controversa. Lievissimo, il contatto fra l’attaccante e Hien. Il difensore dell’Atalanta, neanche con violenza, poggia una mano sulla bocca dell’avversario senza averlo fra l’altro neanche nel campo visivo, nel tentativo, peraltro riuscito, di prendere posizione e anticiparlo. Un normalissimo contatto di gioco si è trasformato in un calcio di rigore per i padroni di casa. Massima punizione, nel senso più pieno del termine, per la Dea con l’aggravante dell’ok da parte di chi è al VAR e decide di lasciare correre sulla decisione dell’arbitro senza intervenire. Atmosfera bollente, ma Nilsson mantiene la freddezza necessaria. Spiazza Rui Patricio e lascia in eredità un gol di svantaggio assolutamente recuperabile in vista del ritorno ma difficilmente digeribile, specialmente dopo la reazione che aveva portato al pareggio. Atalanta in piena gestione e beffata, fra l’incredulità di chi era in campo e anche dai commentatori.

Le parole del campione del Mondo

Una decisione, quella del direttore di gara, che ha sconcertato anche un campione del mondo e di aplomb come Beppe Bergomi, che in diretta non è riuscito a trattenere il proprio disappunto esprimendo, senza lasciare spazio alle interpretazioni, un totale disappunto: “Gli arbitri sono una cosa… non può essere mai rigore questo. Ma è da matti. Una mano in faccia e va per terra, non c’è niente. Se non richiamano l’arbitro è clamoroso. Mi arrendo, non è più calcio questo. I giocatori dell’Atalanta devono stare sereni e non perdere la testa. Non è possibile neanche commentare un rigore del genere, se la UEFA sta giustificando questa decisione, se arriva l’indicazione che una mano sul viso è calcio di rigore, allora il calcio è finito. Non si può,  non è possibile né giusto penalizzare una squadra in questo modo. Assolutamente no, non si può rovinare una partita così bella che diventa anche difficile da analizzare. Non si può uscire sconfitti per una decisione così assurda”. Parole che non necessitano di ulteriori commenti.

Pasquale Luigi Pellicone

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