Il tecnico è corteggiato dal Napoli e Aurelio De Laurentiis sa essere convincente. Per restare a Bergamo vuole che il club alzi l’asticella
L’accoglienza, e non poteva essere altrimenti, è stata meravigliosa. All’aeroporto di Orio al Serio circa 400 tifosi hanno aspettato il rientro dell’Atalanta a Bergamo, tornata con la coppa in valigia, conquistata con l’incredibile 3-0 rifilato al Bayer Leverkusen, che mai aveva perso in questa stagione. C’erano adulti, famiglie, ragazzi, bambini. In molti hanno saltato la scuola, si sono portati dietro un pallone e hanno iniziato a scambiare due passaggi davanti ai cancelli del varco da dov’è uscita la squadra, prima dell’arrivo del charter della Dea intorno alle 14.
Insomma, c’era un clima bellissimo ad attendere la Dea, vittoriosa con il suo secondo trofeo nella storia, dopo la Coppa Italia vinta nel lontano 1963. Diversi gli striscioni presenti: “Gasperini logora chi non ce l’ha”, “Atalanta campione d’Europa” e così via. E adesso sono in tanti a chiedersi quale sarà il futuro del tecnico della Dea.
Le richieste di Gasp
La situazione legata all’allenatore, in questo turbine di emozioni, è un po’ più complicata del previsto. Il contratto, e si parte sempre da qui, scade nel 2025. La famiglia Percassi si è più volte detta fiduciosa. Ma c’è il Napoli a far vacillare Gasperini. Aurelio De Laurentiis vuole ricostruire la sua squadra dopo una stagione sciaguratissima. E quando bisogna rinnovare, si parte sempre dal nome del nuovo allenatore. Sul taccuino del presidente del club degli azzurri ci sono diversi nomi: Stefano Pioli, Vincenzo Italiano, Antonio Conte e, appunto, Gian Piero Gasperini. Che in questi giorni deve decidere se restare nel suo regno, a Bergamo, o lasciare. A dire il vero, non è una situazione nuova.
Un paio di stagioni fa, quando si sedettero per la stessa ragione, la destinazione Roma era molto più di un’ipotesi. “In effetti, questo sarebbe il momento ideale per andarsene”, ha detto qualche giorno fa, avendo raggiunto (secondo lui) il massimo traguardo possibile. Per lo status attuale dell’Atalanta, scudetto o Champions sono missioni quasi impossibili. Gasp puntava alla Coppa Italia, che sentiva come obiettivo alla portata del club e ha raggiunto molto di più: l’Europa League. Niente male.
Tentazione Napoli
In questi otto anni Gasperini ha fatto tantissimo davvero. E come detto, Napoli chiama. Quando vuole qualcosa o qualcuno, De Laurentiis sa essere insistente. È sempre più deciso a coinvolgerlo nel rinascimento architettato dal nuovo direttore sportivo Giovanni Manna, ex juventino come Gasp, pronto a sostenere il progetto tecnico del nuovo mister. Naturalmente, come spesso in questi casi, l’Atalanta non può dormire sonni tranquilli. Teme di perdere il suo condottiero, colui che ha trascinato la Dea sull’Olimpo dei grandi.
La dirigenza bergamasca cerca di ingolosirlo con una data: il 14 agosto gioca a Varsavia la finale di Supercoppa Europea in finale contro una tra il Real Madrid e il Borussia Dortmund, che il 1° giugno si sfideranno a Wembley nell’ultimo atto della Champions. Poi c’è proprio la massima competizione con il nuovo format e la Supercoppa Italiana a Riad, in Arabia Saudita, con Inter, Milan e Juventus.
Le richieste
Sono, quindi, ore frenetiche in casa Atalanta. Per restare Gasperini cercherà di capire se sarà possibile alzare l’asticella. In sostanza, l’allenatore vuole sentirsi a bordo di un progetto tecnico ambizioso. Come è lo stato fino a oggi con la conquista della Champions (tanto da arrivare nei quarti nel 2020), le tre finali (perse) di Coppa Italia e il successo meraviglioso in Europa League, 25 anni dopo il Parma (ma all’epoca si chiamava Coppa Uefa, non aveva la stessa formula attuale). Oltre al mercato con gli arrivi di Musso (pagato 20 milioni di euro), Ederson, De Ketelaere e Scamacca.
Ma Gasperini chiede di fare il salto di qualità definitivo, il balzo più impegnativo: aumentare la fetta degli investimenti, anche a costo di ridurre le plusvalenze e ritoccare il tetto ingaggi, a fronte del tesoro finito in cassa in questi otto anni, sapendo che l’aumento della competitività può aumentare i ricavi. Va bene investire sui giovani, ma vorrebbe in rosa due-tre campioni che possano permettergli di lottare per lo scudetto o, comunque, di provarci. Questi campioni li vorrebbe in attacco. Serve anche aumentare la qualità della spinta di fascia. E soprattutto, deve restare Koopmeiners. L’olandese piace al Liverpool e alla Juventus ed è valutato 60 milioni di euro. Gasperini vuole continuare a sognare per non cedere al Napoli e a “quella donna bellissima”.