Alla fine si parte dai preliminari; l’Atalanta, dopo aver sperato di andare direttamente alla fase a gironi, è costretta ad iniziare il cammino europeo prima del previsto. Gasperini, però, non si è mai definito preoccupato e allora contro il Sarajevo serve una buona prestazione (ottima, visto il periodo, sarebbe chiedere troppo) per provare a chiudere subito il discorso qualificazione; l’avversario non va sottovalutato perché il rischio di cadere è dietro l’angolo. Gomez e compagni, dopo la storica qualificazione ai sedicesimi della scorsa stagione, vuole ripartire con il piede giusto per affermarsi a grandi livelli in ambito internazionale.
Sei partite: ecco quante ne deve giocare l’Atalanta per accedere alla fase a gironi. Si inizia questa sera contro il Sarajevo, sperando di chiudere il discorso davanti al proprio pubblico. Affrontare una trasferta con il passaggio del turno in tasca, significherebbe risparmiare energie preziose in vista dei prossimi appuntamenti. Un match atteso da cinque mesi, ovvero da quella sfortunata notte casalinga contro il Borussia Dortmund; l’eliminazione contro le Wespen ancora fa male perché ingiusta ma gli uomini di Gasperini si sono riconquistati la possibilità di tornare a serate come quella del 22 febbraio scorso. Il cammino, però, è lungo e passa dalla sfida di questa sera; un match solo apparentemente alla portata perché in ambito europeo nulla è scontato.
Gasperini sa che la sfida con il Sarajevo non è per nulla semplice; tante le insidie presenti in un match di fine luglio. La prima difficoltà è proprio il periodo dell’anno in cui è complicato essere al top e perciò serve una concentrazione maggiore rispetto al solito. L’Atalanta, inoltre, deve fare i conti con la poca esperienza europea; affrontare una squadra inferiore può rappresentare un pericolo per un club non abituato a certi palcoscenici. Gasperini queste cose le sa e avrà sicuramente preparato i suoi ragazzi nel migliore dei modi. L’Europa per la Dea riparte questa sera: vietato sbagliare.
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