Sotto le luci del Villa Park è andato in onda il Monday Night con la sfida tra Aston Villa e West Ham: da una parte i Villans in cerca di punti e dall’altra gli Hammers per il quarto risultato utile consecutivo. Una gara che si è conclusa sullo 0-0, un pareggio che ha lasciato l’amaro in bocca ai padroni di casa, specialmente dopo le belle occasioni in gara e che tutto sommato accontenta i ragazzi di Pellegrini.
Un’Aston Villa che decide di schierarsi con il tridente composto da Peleteiro, Wesley ed El Ghazi con lo scopo di infastidire la retroguardia del West Ham. In un pareggio non povero di emozioni gli uomini di Smith giocano una bella partita andando più volte a disturbare Fabianski con belle azioni sviluppate dagli inserimenti dei suoi attaccanti. A centrocampo infatti, Mc Ginn e Grealish hanno creato parecchie occasioni affiancati da un Nakamba in più che, al suo debutto in Premier, non ha deluso i propri tifosi. Sulla fascia destra Guilbert ha sofferto l’imprevidibilità di Felipe Anderson per tutto il primo tempo, riuscendo solo nella seconda metà di gara a dare una buona copertura sul suo lato, frenando spesso l’esterno ex Lazio e continuando una buona prestazione anche con l’entrata di Zabaleta. Si è vista da parte dei Villans una grande determinazione che ha portato li ha portati ad andare vicini al goal nei minuti finali senza trovare successo, con Wesley che non è riuscito a svolgere il vero e proprio ruolo che manca alla squadra, quello del finalizzatore.
I ragazzi di Pellegrini non riescono a concretizzare le belle azioni create specialmente nel primo tempo quando prima Haller poi Anderson hanno avuto la palla dell’1-0 sulla loro testa. L’esterno brasiliano è essenziale per la squadra: 81 tocchi effettuati durante i sui 68 minuti di gioco, anche più di Lanzini (78). Con il 4-1-4-1 Rice ha svolto una buona gara davanti alla difesa, obbligando gli avversari a insistere sulle corsie laterali dove più Masuaku che Fredericks ha sofferto le invettive di un’Aston Villa decisa anche negli ultimi minuti. Gli Hammers hanno dato dimostrazione però di grande personalità continuando ad attaccare e a pressare con intensità per tutta la partita nonostante l’espulsione di Masuaku al 67esimo che li ha lasciati in 10.
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