Il Real Madrid infila la quarta vittoria in campionato su cinque gare disputate e supera momentaneamente il Barcellona in testa alla Liga. Basta un gol di Asensio, quando era da poco passato il 40° minuto di gioco, per superare le velleità dell’Espanyol. Rete con suspence grazie all’ausilio del Var, come se ne vedranno decine di altre da qui alla fine del campionato, che convalida il gol in un primo tempo annullato.
Diversi cambi per il Real Madrid, che dal portiere ai terzini sfoggia una difesa nuova per 3/5 rispetto alla gara contro la Roma in Champions League. Courtois torna fra i pali, Odriozola a destra al debutto dal primo minuto in Liga e Nacho Fernandez, il jolly difensivo dei blancos, schierato come terzino mancino. Ceballos per Kroos e Asensio per Bale gli altri due cambi, ancora confermato dunque Benzema come unico terminale offensivo
La partita
Isco e Asensio ai lati del francese sono i due più cercati dal centrocampo del Real Madrid, chiari i compiti di Lopetegui ad entrambi di scambiarsi continuamente di posizione per non dare punti di riferimento alla difesa dell’Espanyol. I catalani si schierano con un 4411/451, diverso in fase di contenimento e di ripartenza, ma troppo poco offensivo per sperare di combinare qualcosa contro la retroguardia ben organizzata del Real Madrid. La partita però è noiosa, troppo sterile infatti il possesso palla dei blancos, che creano la prima occasione del match soltanto al 32° su calcio d’angolo, ma il colpo di testa di Casemiro è mal calibrato. Prima del vantaggio dei padroni di casa c’è tempo per l’Espanyol di divorarsi un contropiede con Hernan Perez, che spreca tirando addosso a Courtois.
Sarebbe potuta diventare un’altra partita, ma poco dopo il Real passa. E lo fa con uno dei marchi di fabbrica della gestione Lopetegui, forse il miglioramento più evidente rispetto alla gestione di Zidane: il recupero del pallone. La fase di pressione è gestita molto meglio, anche grazie a un miglior posizionamento generale. Poco dopo il contropiede sprecato infatti, l’Espanyol aveva preso coraggio provando a far circolare palla a centrocampo nella speranza di veder vacillare la difesa madrilena. Ma il recupero e la conseguente ripartenza fulminea non hanno lasciato scampo ai catalani, che si sono ritrovati scoperti sul loro lato destro nel quale si è perfettamente infilato Asensio sul filo del fuorigioco.
Il secondo tempo vede una traversa di Borja Iglesias e poco altro, ma anche quell’occasione, come il contropiede nel primo tempo, può essere considerata come il sunto della partita dell’Espanyol: tanto impegno, poco cinismo. Non si può sbagliare tanto infatti in casa del Real Madrid e il risultato, seppur con il punteggio minimo, è una sconfitta giusta per il dominio sul campo e la pericolosità degli attacchi della squadra di casa. Fra i blancos molto bene Odriozola, stantuffo inesauribile sulla corsia destra, e Asensio, che oltre al gol riesce sempre a liberarsi fra le linee dei catalani: l’unico che si propone davanti e prova ad uscire dalla gabbia allestita negli ultimi 20 metri da Rubi. Adesso testa al turno infrasettimanale contro il Siviglia fuori casa
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