Non è mai troppo tardi per cominciare: Sergio Asenjo e il suo sogno, essere il portiere della Spagna all’Europeo a 32 anni. Impensabile nell’epoca della Generación Dorada quando con Casillas, Valdés e Reina era difficile persino essere convocati; complicato negli anni dell’ascesa di De Gea, mai così possibile come in questo 2021.
Oggi la Spagna vive una crisi esistenziale con i propri portieri, perché a mancare non è il livello, ma la forma di chi difende i tre pali. Sergio Asenjo sta disputando una stagione di altissimo livello, come spesso gli è capitato in carriera, anche se i riflettori sono spesso stati puntati su altri numeri 1: il suo rendimento lo mette tra i migliori cinque portieri del campionato, alle spalle probabilmente solo dei tre fenomeni delle tre big, ossia Oblak, Ter Stegen e Courtois, per sua fortuna nessuno spagnolo. Non lo si può considerare parte della cavalcata della squadra in Europa League, visto che il portiere di coppe ufficialmente è Rulli, che non ha giocato solamente nella partita contro la Dynamo Kiev, ma il suo livello è stato comunque altissimo nonostante la stagione fin qui da settimo posto del Villarreal.
Nell’ultima partita contro il Barcellona non ha potuto nulla sui due gol di Griezmann, ma ha evitato che la sua squadra naufragasse con una quantità di parate di altissimo livello che gli permettono di reclamare un posto in nazionale come mai in carriera. Fin qui la sua avventura in nazionale conta qualche convocazione e una sola presenza, peraltro non troppo significante visto che era solamente un’amichevole contro la Bosnia, eppure nonostante il tempo cominci a passare anche per lui, le chance di arrivare a Euro 2020 non sono poi così poche.
La concorrenza è rappresentata da tre portieri: serve scavalcarne uno per entrare nella lista dei convocati e tutti per poter essere il titolare. Nell’ultimo blocco nazionali il titolare è stato Unai Simón, che per quanto promettente nella gara secca è meno affidabile di Asenjo, anche per via di qualche errore di troppo in alcune occasioni che potrebbe costare caro alla Spagna. A oggi è lui il favorito, ma anche vedendo l’erroraccio contro l’Atlético Madrid non è così certa la sua titolarità.
Poi veniamo agli eterni due litiganti, che hanno entrambi perso il posto in Premier League. Per status e carriera De Gea dovrebbe essere il titolare, ma il suo scarso feeling con la nazionale, unito a una stagione in cui non ha giocato con la continuità di un tempo, sembrano avergli fatto perdere diversi galloni, anche se c’è da capire se tanti al punto da essere scavalcato anche da Asenjo.
E infine Kepa, che da titolare è diventato quello con la convocazione più a rischio: il basco del Chelsea non gioca più e a oggi probabilmente è il quarto della lista dopo questa stagione totalmente da dimenticare nonostante sia il portiere più pagato della storia.
Nel panorama internazionale Asenjo forse non ha il blasone di parte della sua concorrenza, ma il suo livello è sicuramente altissimo: ha dato lui il via alla grande tradizione di portieri dell’Atlético Madrid, proseguita poi con De Gea, Courtois e Oblak, ed è comunque in pianta stabile tra i migliori portieri del campionato da tantissime stagioni. Da qui alla fine è difficile sapere quali saranno le scelte di Luis Enrique, ma una scommessa sul portiere del Villarreal, per esperienza e valore assoluto in questa stagione, non è poi totalmente da escludere.
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