Fin troppo poca pietà. L’Emirates non è terra facile per nessuno, figuriamoci per il già matematicamente condannato Sunderland. L’unica eventualità che avrebbe potuto scompigliare le carte in tavola sarebbe stata la sottovalutazione dei Black Cats da parte dei Gunners. Ma al termine di una bella partita, ricca di fiammate ed intensità, il risultato dice che l’Arsenal ha portato a casa i tre punti vincendo per due a zero.
I numeri dicono Arsenal
Se è vero che la matematica è una scienza esatta, è anche vero che la statistica aveva già ampiamente inquadrato l’andamento del match. Il Sunderland era la squadra che più volte aveva concluso le partite senza segnare (19): un record negativo che, oltre ad influire pesantemente sulla stagione di Defoe e compagni, è superato solo da quello relativo alla stagione 2002/03 (20). Quanto all’Arsenal, l’Emirates era diventato un fortino pressochè inespugnabile e la striscia di risultati utili casalinghi consecutivi si attestava, prima del fischio d’inizio, a 16. Detto per vie traverse, gli ultimi a vedere i tre punti qui erano stati quelli del Watford a gennaio. Il duello tra Wenger e David Moyes pendeva poi nettamente dalla parte del primo: l’ex United aveva subito 15 sconfitte contro l’alsaziano.
Il campo anche
Si dice che i numeri non vadano in campo. Che sia vero oppure no, i Gunners non ci tengono a saperlo e già dopo quattro minuti lungo la schiena di Jordan Pickford arrivano i brividi: azione corale dei padroni di casa, scarico di Ramsey per il bolide dai 25 metri di Alexis Sanchez, finito alto di poco. Tre minuti dopo, ancora il cileno al tiro, ma sulla sua conclusione Giroud devia col braccio vanificando tutto. L’Arsenal fa la partita: Giroud arma il suo destro di prima intenzione, Holding tenta pure lui la fortuna da distanza siderale, la botta di Xhaka viene respinta dal muro del Black Cats. Moyes aveva preparato così la partita: incassare i colpi e contrattaccare. E c’è un periodo della prima frazione, tra il 34′ e il 37′, in cui il suo Sunderland prende le chiavi del match: prima Ndong con sinistro obbliga Cech al tuffo, poi Defoe angola il tiro ma ancora il portiere ceco è provvidenziale. Tirato un sospiro di sollievo, i Gunners rifiatano e riprendono le redini del match: Xhaka, Bellerin e Ramsey concludono rispettivamente alto, fuori e addosso a Pickford. Fischietto in bocca, East manda tutti negli spogliatoi.
Nella ripresa, cannonate
Si rientra, ma pare che non vi sia mai stato un primo tempo: intensità a mille, ritmi elevati, carrellata di emozioni. Cominciano meglio gli ospiti: Monreal rischia di combinare il pasticcio dell’anno con un retropassaggio sanguinoso che costringe Cech ad usare le mani. Nell’area gunner, calcio di punizione a due: batte Larsson a cercare Jones, capisce però tutto Holding e sventa il pericolo. Il match si incattivisce, in tre giri di lancette si vedono sventolare un cartellino giallo in faccia rispettivamente Ozil, Monreal, O’Shea. Sornione finora, l’Arsenal si accende: un tentativo di Mustafi viene stoppato sulla linea di porta da Cattermole, Ozil da piazzato per poco non va a segno, poi però alla lunga prevale l’equilibrio. L’orologiaio Wenger smonta il suo Rolex (out Ramsey e Gibbs, dentro Iwobi e Welbeck) e i frutti arrivano subito: Xhaka lancia Ozil che suggerisce alla perfezione per l’accorrente Sanchez, il quale ha tutto lo specchio libero (72′). Viene ammonito Cattermole, richiamato poi da Moyes a favore di Gooch, l’Arsenal dilaga. Prima l’indemoniato Sanchez coglie la traversa (75′), poi timbra ancora (81′) scartando un cioccolatino generosamente offertogli da Giroud. La girandola dei cambi serve a pochissimo, l’Arsenal vince e si issa al quinto posto di Premier. I punti sono 72, tanti quanti il City (ma con una partita in meno) e uno in meno del Liverpool. Che ora è così fantasticamente vicino.
Il tabellino.
Arsenal (3-4-2-1): Cech; Holding, Mustafi, Monreal; Bellerin, Ramsey (dal 69′ Welbeck), Xhaka, Gibbs (dal 69′ Iwobi); Ozil, Sanchez; Giroud (dall’85’ Walcott). All. Wenger
Sunderland (3-5-2): Pickford; Jones, Kone, O’Shea; Manquillo (dall’81’ Januzaj), Larsson, Cattermole (dal 77′ Gooch), Ndong (dall’88’ Gibson), Oviedo; Borini, Defoe. All. Moyes
Reti: 72′ e 85′ Sanchez. Arbitro: East