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L’Arsenal sorride grazie a tre pareggi

Cosa succede se Manchester City, Tottenham e Liverpool, tre delle squadre più accreditate per la vittoria della Premier League, pareggiano nella medesima giornata? La risposta è delle più gradite per i tifosi dell’Arsenal: grazie alla vittoria contro lo Swansea infatti i Gunners sono volati inaspettatamente al primo posti in classifica, a pari punti contro i Citizens di Guardiola che non sembrano essere più quella macchina infallibile delle prime giornate del campionato.

Dopo il rocambolesco KO contro il Liverpool nella prima amara giornata di campionato l’Arsenal non ha più conosciuto il sapore della sconfitta: i ragazzi di Wenger infatti hanno portato a casa un pareggio senza reti contro il non più temibile Leicester e ben 6 vittorie consecutive, compresa quella pesantissima nel derby contro il Chelsea che stava per costare la panchina ad Antonio Conte.

Seppur con tanti problemi e ancor più contestazioni da parte dei tifosi per le scelte dell’allenatore, l’Arsenal quest’anno più che mai sembra essere partito alla grande, spazzando via tutti i pronostici che davano Wenger ormai per spacciato. Merito anche di circostanze fortunate: il City sembra non saper più vincere, con due sconfitte e un pareggio conquistate nelle ultime tre gare fra campionato e coppa; il Tottenham senza il suo trascinatore Kane stecca contro un non irresistibile WBA mentre a fermare il Liverpool sul pareggio ci pensa il talento di de Gea, che fornisce involontariamente ai Gunners un assist prezioso impedendo ai Reds di accodarsi al tandem in vetta alla classifica.

Ma non è solo la mera fortuna ad aver portato l’Arsenal al primo posto. A dimostrarlo ci pensano i grandi numeri di questa squadra: miglior attacco del campionato (assieme al City) con 19 reti all’attivo, tre partite a rete inviolata e una precisione nei passaggi pari a più dell’84%. Dati che, senza lasciare spazio ai dubbi, dimostrano che quest’anno i Gunners ci sono, più vivi che mai, e sognano di regalare a Wenger per i suoi 20 anni su quella panchina tanto amata qualcosa di più del solito secondo posto.

Ada Cotugno

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