Una notte di ordinaria follia all’Emirates, il miglior modo per aprire il programma di Premier League durante le festività natalizie. Arsenal-Liverpool 3-3, tanto per cominciare in bellezza. È successo di tutto a Londra in una classica d’Inghilterra che è rimasta fedele alla tradizione: gol a raffica nella maniera più rocambolesca possibile. I Reds hanno dominato la partita per 51 minuti prima di subire il ritorno dei padroni di casa, in grado di ribaltare tutto il match nel giro di sei minuti prima della mezz’ora di equilibrio finale.
Arsenal-Liverpool 3-3: primo tempo, il monologo dei Reds
I Gunners avevano approcciato al meglio la partita, dimostrando di aver preparato adeguatamente il piano-gara. Bloccate tutte le ripartenze e gli spazi, la squadra di Klopp ha fatto fatica a riemergere prima del quarto d’ora, quando i ruoli si sono totalmente invertiti. Le disattenzioni dell’Arsenal, che ha perso palloni a ripetizione a centrocampo, hanno permesso di scatenare più di un contropiede, alcune annullate dai recuperi disperati di Wilshere e dai centrali, oltre che dai miracoli di Cech.
Dopo averla sbloccata, i Reds l’hanno gestita al meglio: la cerniera difensiva si è chiusa sempre con puntualità, complice anche la sterilità incredibile dell’Arsenal, in grado di non concludere nemmeno una volta verso la porta durante il primo tempo. Il piano dei londinesi è presto saltato. Troppa confusione all’interno del campo, con tanta pigrizia – Sanchez e Xhaka su tutti. Proprio i due che, nella ripresa, sono poi andati a firmare la rimonta.
Arsenal-Liverpool 3-3: la tempesta e la successiva calma
Dopo il gol di Salah che sembrava avere indirizzato in via definitiva in match in favore degli uomini di Klopp, l’errore di Gomez ha riaperto totalmente i giochi. La fragilità mentale del Liverpool è nuovamente emersa, mentre l’ambiente ha iniziato a spingere l’Arsenal verso una rimonta che sembrava non afferrabile. Dal 51′ al 60′ gli uomini di Wenger hanno vissuto dieci minuti di onnipotenza calcistica pura in cui gli episodi hanno sorriso, i gesti tecnici sono riusciti e Mignolet è stato tutt’altro che irreprensibile.
La mezz’ora finale è stata più calma, poichè il Liverpool ha avuto il merito di rimanere lucido e non sbandare definitivamente. Klopp è ripartito dal giropalla andando a costruire con calma e raziocinio fino a trovare il 3-3, per poi cercare di gestire con qualche sofferenza. Entrambe le squadre hanno provato a vincerla nuovamente, ma senza esporsi a rischi.
Arsenal-Liverpool 3-3: Wenger, risposte di coraggio. Klopp, nessuna novità
Il punto serve a poco a entrambe le squadre, ma tra i due tecnici è forse Wenger a trarre le indicazioni migliori a livello di singoli. Wilshere ha dimostrato nuovamente uno stato di forma eccellente ed è apparso un giocatore recuperato al 100%, mentre a sinistra Maitland-Niles ha tenuto a bada l’uomo più pericoloso, ovvero Mohamed Salah, limitando al minimo le sofferenze sulla corsia sinistra dell’Arsenal. Klopp ha potuto invece sorridere grazie all’ottima gara di Robertson il quale sembra essere ufficialmente il titolare da quella parte. Per il resto l’allenatore tedesco può salvare la reazione al 3-2 e la gestione nella mezz’ora finale. Ne dovrà fare tesoro per continuare a rimanere in una corsa Champions sempre più avvincente.