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Arsenal, la notte dei rimpianti

All’Emirates Stadium, l’Arsenal ha superato 2 a 0 il West Bromwich Albion in una gara valevole per il recupero della trentesima giornata del massimo campionato inglese, la Premier League. A guidare i Gunners ci ha pensato un Alexis Sanchez in formato “maravilla“: l’esterno offensivo cileno ha fatto calare il sipario sulla partita già nella prima frazione di gioco timbrando per ben due volte il cartellino.

Ancora una volta, però, c’è ben poco da essere felici: per la squadra della capitale inglese è l’ennesima stagione piena di rimpianti, lo sa anche Arsene Wenger che, mai come quest’anno, aveva  annusato la possibilità di riportare i londinesi sul tetto d’Inghilterra e, in conferenza stampa, non può far altro che ammetterlo, a testa bassa. Già da un paio di stagioni i sostenitori dell’Arsenal chiedono a gran voce un cambiamento radicale (partendo proprio da chi guida la squadra seduto in panchina) ma per ora la dirigenza ha preferito confermare l’allenatore francese e, a meno di clamorosi rovesciamenti, sarà lo stesso Wenger a guidare i Gunners (almeno) nella prossima stagione.

Sarà quindi possibile ripartire nella prossima stagione? Sicuramente e per farlo bisognerà passare da chi quest’anno ha contribuito sensibilmente alla causa, sperando che l’ecatombe di infortuni sia alle spalle e nella prossima stagione il tecnico possa fare affidamento su tutti i migliori giocatori a disposizione, soprattutto nei momenti cruciali della stagione. L’idea, però, è che servirà assolutamente intervenire sul mercato: il prossimo anno le due squadre di Manchester si presenteranno con altre ambizioni (e giocatori), il Chelsea non sarà la squadra svogliata di quest’annata ed il Liverpool sembra pronto ad aprire finalmente il ciclo-Klopp. Serviranno dei giocatori importanti: un attaccante con un’esperienza internazionale non indifferente ed un difensore centrale capace di comandare la difesa ed impostare l’azione (Hummels). Il sogno, inoltre, sarebbe quello di rivedere Wilshere sul rettangolo verde, con la fascia di capitano al braccio, pronto a guidare la squadra che ha sempre tifato, il “suo” Arsenal.

 

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