Arsenal-City 0-2 – L’esordio dei campioni in carica del Manchester City nella Premier League 2o18/19 è stato vincente. 0-2 all’Emirates Stadium contro il primo Arsenal di Emery, in una partita in cui è emersa la differenza tra una squadra in piena costruzione e una da 100 punti. Certezze acquisite e costruite in due anni, contro incertezze date dalla poca abitudine a nuovi principi di gioco. Nonostante qualche brivido di troppo corso nel secondo tempo, Guardiola ha portato a casa una vittoria importante in un big match, con una squadra in condizione fisica ancora precaria e che ha recuperato da poco tutti i nazionali impegnati al Mondiale. Il talento però è rimasto immutato, soprattutto quello di Sterling e di Bernardo Silva: sono stati loro i match-winner all’Emirates.
Il City si è presentato con Riyad Mahrez, l’unico acquisto di rilievo del mercato estivo, già da titolare. Avendo svolto anche tutto il pre-campionato con la (rimaneggiatissima) squadra, è stato ritenuto da Pep pronto per essere un fattore in campo. Così è stato, nonostante abbia mostrato alcune incertezze nell’intesa coi nuovi compagni. La differenza tra la prestazione dell’ex Leicester e Raheem Sterling, che ha occupato l’altra corsia, è stata comunque notevole. L’inglese dopo un Mondiale deludente si è ripreso subito, segnando anche il gol che ha sbloccato la gara al quarto d’ora del primo tempo.
Meglio ancora ha fatto Bernardo Silva, insieme a Laporte il migliore in campo, utilizzato sia da interno che da esterno. Il gol realizzato è anche un messaggio al proprio allenatore: i titolari al momento sono altri – nonostante Sané sia entrato solo nel finale – ma lui è prontissimo per diventare un perno di questo Manchester City e ribaltarne le gerarchie.
A un City che sembra ancora la macchina da guerra dell’anno scorso si è opposto un Arsenal ovviamente in piena costruzione. Il risultato pesa il giusto sulle spalle di Emery, che dalla sua squadra voleva prima di tutto risposte in termini di concetti di gioco. Qualcosa è andato storto, soprattutto a centrocampo: il talentuoso ma inesperto Guendouzi ha aggredito bene ma non è riuscito a trovare tempi e posizione in transizione, mentre Xhaka ha impostato male il gioco in avanti.
Le risposte positive sono arrivati dai singoli in difesa, soprattutto da Papastathopoulos, migliore in campo per i Gunners. Davanti serve invece ancora tempo per trovare la chimica giusta, ma i cambi nella ripresa hanno evidenziato due aspetti di cui Emery dovrà tenere conto: Lacazette e Torreira sembrano già fondamentali. E chissà che già nel prossimo match, con il Chelsea a Stamford Bridge, scendano in campo dal primo minuto. Di fronte ci sarà una squadra che, come l’Arsenal, le proprie certezze le sta cercando. Contro i campioni in carica però i londinesi hanno già mosso un primo, doloroso passo in avanti.
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